Incredibile a Napoli: quelle palestre dove si impara a fare rissa

Una notizia che se confermata dovrebbe far rabbrividire ogni esponente della società civile e avviare immediati controlli nelle palestre

Quando le palestre in cui si praticano arti marziali diventano luoghi dove apprendere il modo migliore per “buttare mazzate”: secondo alcune indiscrezioni in centri sportivi di Napoli e della provincia si insegnerebbero ai ragazzi tecniche di rottura oltremodo violente da utilizzare in risse di strada o aggressioni, con o senza l’ausilio di oggetti contundenti, facendo passare il tutto per normale pratica di arti marziali. Una notizia che se confermata dovrebbe far rabbrividire ogni esponente della società civile e avviare immediati controlli nelle palestre da parte delle istituzioni competenti onde verificare l’idoneità all’insegnamento di certi individui.




Sarebbe assurdo pensare che da un lato a Napoli si combatta in ogni modo il fenomeno delle baby gang e del bullismo mentre dall’altro esista la possibilità di imparare a picchiare più forte e violentemente presso pseudo palestre regolari che profanano i più alti valori e la finalità stessa delle arti marziali. “La violenza – ha precisato la dott. Elvira Taurino, Direttore tecnico del Taekwondo Team Taurino con oltre 20 anni di attività agonistica alle spalle che l’hanno portata ad essere campionessa italiana e mondiale di Taekwondo tradizionale – appartiene al cammino dell’uomo da sempre. Le arti marziali e anche gli sport da combattimento hanno come protagonisti esseri umani equilibrati e non .

Tutto, nei nostri giorni, è sicuramente amplificato da continui ed evidenti sconvolgimenti in ogni campo. Un maestro è veramente tale quando riesce ad entrare nel sentire e nell’essere di chi gli si presenta per ricevere allenamento . Autocontrollo, equilibrio interiore, cura del fisico , autostima : questi i valori delle arti marziali correttamente praticate. Al maestro l’onere di istaurare con gli allievi un rapporto che cassi definitivamente qualsiasi equivoco in merito all’assurda identificazione delle arti marziali con la violenza “.




Parole chiare, proferite da una professionista che ha dato e sta dando tanto ai giovani atleti italiani . “ Chi istiga alla violenza commette un reato e va senza esitazione denunciato alle autorità. – ha continuato l’avvocato Loredana Gargiulo , da sempre in prima linea nel sociale con particolare riferimento all’odioso fenomeno del bullismo – Un plauso agli istruttori di arti marziali e di lotta qualificati e professionali che formano i ragazzi temprandoli e spronandoli a superare i propri limiti attraverso un lavoro costante su se stessi, fisico e psicologico.

Nessuna pietà per chi al contrario disonora il proprio ruolo di educatore fornendo a teppisti e bulli tecniche per essere più devastanti nelle aggressioni. In tal senso invito i genitori di ragazzi vittime del bullismo a segnalare prontamente alle autorità qualsiasi caso di aggressione che riveli tecniche di base acquisite in palestre dove si praticano discipline di contatto perché si risalga ad eventuali responsabilità di incoscienti maestri . Basta con la violenza , con la prevaricazione e con il fingere che la questione non ci riguardi : chi viola la legge deve pagare soprattutto quando in gioco c’è il benessere di ragazzi rei solo di voler vivere in sicurezza e tranquillità la propria età, a scuola e in comitiva”.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.