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Camorra, le regole da rispettare del super boss Mario Fabbrocino

mario fabbrocino camorra clan fabbrocinoMario Fabbrocino, il super boss della Nuova Famiglia e capo dell’omonimo clan , detterebbe ancora le sue regole frenando gruppi criminali del vesuviano animati da mire “espansionistiche” . Fabbrocino godrebbe dell’appoggio di potenti clan partenopei del calibro dei Mazzarella. Ex Primula Rossa della camorra, ras della mala tra nolano e vesuviano, Mario Fabbrocino, alias “ o’ Gravunaro” , detenuto per duplice omicidio dall’agosto del 2005, controllerebbe ancora il traffico di stupefacenti, il mercato delle costruzioni, il racket tra San Gennaro Vesuviano e San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e San Gennarello, Palma Campania e Terzigno.




Un business che il padrino sarebbe ben determinato a difendere dall’assalto di giovani esponenti di gruppi malavitosi nemici in cerca di “gloria” . Mario Fabbrocino è cugino del padrino Carmine Alfieri e con lui vicinissimo per lungo tempo ad Antonio Gava, ex Ministro delle Poste e dell’Interno, ex Senatore della Repubblica e soprattutto ex colonna portante della Democrazia Cristiana. Un uomo potente Mario Fabbrocino, legato a cartelli principali della droga in Sud America e capace di infiltrarsi nelle istituzioni ai massimi livelli.

Le ultime guerre di mala a Napoli e in provincia tra baby gang e vecchie famiglie potrebbero invogliare vecchi ras del calibro di Fabbrocino a ricostituire la piramide della Nuova Famiglia monopolizzando così il controllo degli affari illeciti su buona parte non solo dell’hinterland napoletano ma dell’intera Regione. Non solo : con le giuste alleanze napoletane il clan Fabbrocino potrebbe tentare il colpaccio detronizzando sistemi camorristici attivi da anni nelle comunità vesuviane.




Una mossa che se ben giocata potrebbe fare di Mario Fabbrocino il deus ex machina del sistema all’ombra del vulcano più famoso d’Europa. Insieme a Pasquale Galasso e Carmine Alfieri ( entrambi da anni collaboratori di giustizia ) Fabbrocino costituiva la cupola di un potere criminale dalle ramificazioni inimmaginabili. Ebbene oggi quella regale posizione all’interno della mala vesuviana potrebbe essere reclamata da un capo carismatico che ha saputo tener testa con successo persino alla NCO di Raffaele Cutolo.

Alfonso Maria Liguori



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