“Ormai è chiaro che al di là della repressione, nei nostri territori – ha continuato Gioacchino Alfano – c’è un’emergenza culturale in atto. Negli anni sono stati forniti ai ragazzi modelli educativi di riferimento sbagliati, che hanno portato a casi di violenza nelle scuole come nelle strade. Non c’è bisogno di ricordare quanto accaduto nel Casertano, dove una professoressa è stata sfregiata da uno studente durante la lezione, come se ogni frangente di vita si trasformasse in un duello, in una sfida per dimostrare chi è più forte.
Il 12enne all’Arenella picchiato nei bagni della scuola è vittima di bullismo e di questo intero sistema. Basta andare a leggere i resoconti dell’attività di questi giorni delle forze dell’ordine nelle strade di Napoli: ragazzini molte volte in età non imputabile a spasso con coltelli a farfalla, con manganelli telescopici. Bisogna dimostrare a questi giovani che ciò che vale non è la legge del più forte, bensì la cultura, la dialettica, la socializzazione, lo sport, il semplice stare insieme”.