La notizia è arrivata in serata, forse quando nessuno se lo aspettava. I consiglieri di maggioranza che hanno firmato la sfiducia (Nino Giordano, Angela Duilio, Eutalia Esposito, Salvatore Ercolano, Antonio Alfano e Tina Donnarumma) erano presenti anche alle riunioni degli ultimi giorni senza manifestare particolari preoccupazione. Poi le dimissioni di questa sera che ha messo in ginocchio l’amministrazione Pannullo. “Pago per la mia schiena dritta. Pago per aver alzato il tiro su alcuni temi scottanti. Pago per aver fatto il mio dovere senza contrabbandare poltrone. Non cedo ai ricatti: la mia dignità non ha prezzo” ha spiegato a caldo.
Il commento del Movimento 5 Stelle
“Castellammare di Stabia negli ultimi 5 anni ha visto due giunte targate PD cadute dopo appena 2 anni di governo ciascuna tramite la stessa modalità. Come accaduto per l’ex giunta Cuomo, 14 consiglieri comunali tra cui i portavoce 5 stelle Vincenzo Amato e Mara Murino hanno firmato le dimissioni davanti al notaio sancendo la fine della giunta Pannullo. Questa è la stabilità che garantisce il PD quando governa. E ora al lavoro per portare il MoVimento 5 stelle al governo del paese il 4 marzo e appena possibile al governo della nostra Castellammare di Stabia”. A dirlo è stato il consigliere regionale dei grillini, Luigi Cirillo.
Il commento di Cimmino
“14 consiglieri comunali di Castellammare di Stabia, compresi quelli dell’opposizione di centrodestra, hanno firmato per sfiduciare il sindaco Antonio Pannullo. E’ così finita un’amministrazione comunale che in realtà non è mai partita e che in poco più di 2 anni ha messo in ginocchio una città già allo sbando. Tanti, troppi gli insuccessi nonostante su temi come l’urbanistica abbiamo cercato di operare per il bene della città” ha spiegato Gaetano Cimmino, leader di Forza Italia, che ha anche convocato una conferenza stampa nella giornata di domani.
“La realtà è che quest’amministrazione è stata carratterizzata da fallimenti come i lavori infiniti in villa comunale il Palazzo del Fascio, corso Alcide De Gasperi e così via. Senza contare i troppi dubbi scaturiti dal raddoppio del binario della Circum e dal relativo sottopasso in via Cosenza. Opere pubbliche mancate e crisi politiche. Basta. Ora, al lavoro” conclude.