Duplice omicidio di Miano: le vittime affiliate al clan Nappello

Mele era sorvegliato speciale e aveva diversi precedenti mentre a Palumbo erano stati contestati piccoli precedenti

Sarebbero affiliati al clan Nappello i due uomini trucidati ieri in un agguato in via Janfolla a Miano. Duplice omicidio a Miano: due uomini uccisi mentre erano in auto. Antonio Mele di 57 anni e Biagio Palumbo di 52. Queste le identità delle vittime. . Gli inquirenti ritengono che i sicari siano andati a colpo sicuro, probabilmente a bordo di una moto. A quanto pare al momento non ci sono al momento testimoni. Il più anziano, Mele, era sorvegliato speciale e aveva diversi precedenti mentre a Palumbo erano stati contestati piccoli precedenti.




I militari starebbero visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona per ricostruire l’esatta dinamica del rais e risalire all’identità dei killer. Luogo dell’agguato l’ex roccaforte del clan Lo Russo, sodalizio criminale ormai inattivo dopo i pentimenti eccellenti dei fratelli omonimi. Gli investigatori starebbero cercando di scoprire in tempi rapidi il movente del duplice omicidio che fa ripiombare gli abitanti di Miano nel panico. Il timore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato da parte degli onesti cittadini sarebbe forte. I Nappello e i Lo Russo sarebbero da tempo in conflitto per il controllo degli affari illeciti sul territorio.




Forse gli uomini dei Nappello potrebbero aver sottovalutato la capacità riorganizzativa di qualche storico affiliato ai Lo Russo, determinato a riconquistare , criminalmente parlando, quello che è una volta era feudo assoluto del clan. Gli inquirenti al momento non escluderebbero alcuna ipotesi anche se la pista del regolamento di conti interno al sistema sembrerebbe prendere sempre più corpo. Nelle prossime ore potrebbero essere effettuate perquisizioni a casa di noti pregiudicati del posto e visionati i tabulati telefonici delle vittime per ricostruirne gli ultimi spostamenti e interrogare le persone che per ultime li hanno visti o sentiti.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.