Torre Annunziata, camorra: il nuovo fenomeno delle “paranze dei bambini”

In particolar modo non vivrebbe un momento positivo il clan Gionta: tra confische di beni mobili e immobili, arresti eccellenti

Torre Annunziata e il fenomeno crescente delle cosiddette “paranze dei bambini”. Complici le pesanti condanne che hanno decimato i potenti clan oplontini gruppi di giovani sbandati si starebbero organizzando per scendere in campo e sfidare criminalmente parlando gli storici sodalizi malavitosi del territorio. In particolar modo non vivrebbe un momento positivo il clan Gionta : tra confische di beni mobili e immobili, arresti eccellenti e condanne all’ergastolo il gruppo di Valentino Gionta sarebbe quasi alle corde.




Senza poter contare sul peso criminale di ras del calibro di Umberto Onda, alias “Umbertino”, condannato all’ergastolo per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone e Alfonso Agnello, alias “Chio Chio”, detenuto nel carcere di Opera (MI) in regime di art. 41 bis, dove sta espiando una pena di 17 anni e 4 mesi, che scadrà nel 2024, in relazione alla sentenza definitiva di condanna per i reati di associazione di stampo mafioso, omicidio tentato in concorso e detenzione illegale di armi e munizioni in concorso, i “valentini” starebbero scoprendo il fianco favorendo l’ascesa di baby gang formate con ogni probabilità da giovanissimi familiari di vecchi affiliati del sistema .

Ragazzi scontenti e delusi dalla scarsa liquidità nella quale si sarebbe venuto a trovare il clan Gionta che sarebbe in difficoltà nel mantenere una parte di affiliati e familiari. I tempi cambiano e i costumi camorristici si evolvono : oggi giovanissimi con poco da perdere e famiglie disagiate alle spalle sarebbero pronti a rischiare la vita pur di non avere padroni all’interno del sistema, di non sottostare alle regole di chi non sarebbe sempre apparso all’altezza del ruolo criminale ricoperto.




Un fenomeno che potrebbe innescare la reazione dei fedelissimi di Valentino , altrettanto giovani, cresciuti a ridosso del Santuario della Madonna della Neve e nella zona portuale, che pur non avendo conosciuto direttamente il super boss mai pentito Valentino Gionta si sentirebbero comunque parte di una Famiglia Mafiosa le cui gesta malavitose sono in certi ambienti quasi epiche. Tra tutte spicca quella di non essersi piegati nemmeno allo strapotere della NCO di Raffaele Cutolo. Della serie : aria di guerra a Torre Annunziata tra vecchi clan , “ Terzo Sistema” e baby gang.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.