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Lavoro a Napoli, Gioacchino Alfano: “Nuove misure per incentivare l’occupazione”

“Subito misure ad hoc per incentivare l’occupazione a Napoli e in Campania. L’apparente contraddizione tra dati Istat e report dell’Ispettorato ci restituisce l’esatta fotografia del capoluogo: voglia di crescita e concentrazione di illegalità”. A dirlo è Gioacchino Alfano, Sottosegretario alla Difesa nonché candidato uninominale al Senato del centrosinistra (Pd, Civica Popolare, Insieme e +Europa) nel collegio Napoli – San Carlo all’Arena.




“Partiamo da dati preoccupanti. – ha continuato Gioacchino Alfano – Nelle scorse ore l’Ufficio territoriale del Ministero del Lavoro ha diffuso un bilancio secondo il quale il 51% delle aziende sottoposte ad ispezione nel 2017 è risultato irregolare. Oltre 4400 le aziende controllate, ovvero il 13% del totale delle attività presenti sul territorio. 2300 i lavoratori irregolari individuati, in nero e senza alcuna tutela. 129 erano clandestini. È ovvio che qualcosa non va e che bisogna cambiare diffondendo tra gli imprenditori la cultura della legalità.

Tanto più che provvedimenti per aumentare la sicurezza dei lavoratori sono necessari in tutta Italia, come si può ben vedere nel caso dell’esplosione avvenuta a Bulgarograsso. Misure per assunzioni regolari e per avviare attività ‘normali’ a Napoli ci sono e dovranno necessariamente essere implementate in futuro dalla politica. La contraddizione sta proprio qui. L’Istat ci dice infatti che in Campania la crescita c’è. La Campania è cresciuta più di altre regioni grazie a politiche industriali e riscossa da parte dei giovani che amano la propria terra. Start-up e incubatori di idee sono sostenuti dal Masterplan per il Sud, dal programma Resto al Sud e da altre iniziative.




Non dimentichiamoci che Apple ed altre grandi aziende hanno investito qui. Cosa accadrà se populisti o altre forze storicamente del ‘nord’ dovessero vincere? Le risorse che attualmente ci sono verranno certamente prosciugate. Le misure di sostegno e di lotta all’illegalità vanno invece fortemente implementate: aziende e giovani ce lo chiedono”.



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