“I miei complimenti vanno alla squadra mobile della Questura di Napoli e alla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea – ha continuato Gioacchino Alfano – che hanno assicurato alla giustizia 10 persone legate ai clan di camorra della zona di San Giovanni a Teduccio. Proprio a San Giovanni a Teduccio in queste ore ho incontrato cittadini e associazioni che costituiscono la vera anima di questa parte di Napoli. Persone che ogni giorno lottano per far emergere tutte le potenzialità di San Giovanni a Teduccio. Proprio in questo momento non bisogna lasciarle sole.
Dalle indagini è emerso che la lotta di inaudita violenza tra due cosche rivali si è scatenata proprio per un vuoto di potere scaturito da altri arresti. È fondamentale che ora sia la politica a colmare quel vuoto, a rioccupare i territori e a riconsegnarli ai cittadini perbene di San Giovanni. Cittadini che per anni hanno assistito increduli a lotte fatte di omicidi, esplosioni, ferimenti. Nell’inchiesta c’è anche un episodio riguardante la notte di Capodanno quando un bambino di 12 anni è stato ferito da proiettili mentre si trovava in casa a festeggiare.
La sua unica ‘colpa’? La casa dei parenti si trovava a pochi metri di distanza da quella di un affiliato di spicco di uno dei clan in lotta, vero obiettivo dei sicari. È ora di dire basta a tutto questo. Sosterrò con tutte le mie forze iniziative di cultura, legalità, e aggregazione sociale provenienti dagli onesti abitanti di San Giovanni a Teduccio”.