Erano i fratelli Rapicano a gestire lo spaccio di cocaina al Centro Antico di Castellammare. A confermarlo sono stati gli arresti di ieri dei carabinieri che hanno smantellato una nuova piazza di spaccio nel cuore della città delle acque. I tre pusher, secondo quanto ricostruito, si occupavano particolarmente della “polvere bianca” mentre altre famiglie del posto, della marijuana e dell’hashish. La vendita, comunque, fruttava migliaia di euro ai clan locali.
Secondo quanto emerso da fonti investigative, a gestire l’intero Centro Antico sarebbero i D’Alessandro di Scanzano. Quest’ultimi, grazie ad un’alleanza con gli Imparato (che si occupano dello spaccio al Savorito), sono riusciti a monopolizzare l’intero mercato della droga stabiese. Però, proprio tra Santa Caterina e Capo Rivo, la cosca di Scanzano ha perso il prestigio che aveva in precedenza. Sarebbero nati dei nuovi gruppi criminali pronti a rivendicare la propria indipendenza dai D’Alessandro. A confermare queste ipotesi sono le ultime ricostruzioni fatte dai carabinieri nei mesi scorsi dopo l’arresto dei colpevoli di un raid punitivo proprio al Centro Antico.
Il metodo che usavano i Rapicano, comunque, era molto ingegnoso. Grazie all’aiuto di un complice che regolava l’accesso all’interno del palazzo adibito come piazza di spaccio, vendevano le proprie dosi di cocaina ai tanti acquirenti. Venivano, a volte, organizzati anche dei turni per evitare il caos tra i clienti. Nessuno, però, si recava dai fratelli Rapicano: questi, tramite un paniere, rilasciavano dosi di cocaina e ricevevano il pagamento. Il loro sistema è stato scoperto e smantellato dai carabinieri di Castellammare.