“ Prodigarsi per una città vuol dire immedesimarsi nelle problematiche che l’attanagliano a 360 °, dall’aspetto logistico e quello socio – produttivo” : questo il commento a Ercolano di Ciro Santoro, noto imprenditore locale impegnato nell’associazionismo che costantemente offre il proprio contributo alla causa. “ Quando operiamo sul territorio – ha precisato Santoro – lo facciamo nel pieno rispetto della legalità, della trasparenza operativa e soprattutto delle sacro sante rivendicazioni dei residenti che anelano da tempo ad una comunità più viva.
Qui non si fa politica o si sventolano bandiere partitiche : l’unico stendardo che tentiamo con umiltà di sostenere è quello del rinnovamento di una città che deve coinvolgere tutte le forze in campo , istituzioni, associazioni e cittadini. Polemiche, rancori e beghe personali non appartengono al credo di chi vuole rilanciare concretamente l’immagine e la produttività dei luoghi. Facile e riduttivo additare negativamente dalla tastiera di un pc qualsiasi iniziativa realizzata in città senza aver mai mosso un dito ad oggi per migliorare il contesto in cui si vive. I nostri giovani sono chiamati ad un confronto sempre più spietato con il mondo del lavoro : l’innovazione tecnologica impone ritmi vertiginosi di aggiornamento per essere al passo con i tempi e quindi competitivi.
A noi il compito di tutelare il futuro delle nuove leve migliorando un territorio vesuviano per troppo tempo penalizzato da fatalismi rinunciatari e vittimismi cronici”. Determinato e cortese al tempo stesso Ciro Santoro incarna la voglia di riscatto di chi ha sempre creduto in questi luoghi investendo negli stessi anche in periodi storici particolarmente bui sul fronte sicurezza quali quelli attraversati da Ercolano. Una persona per bene, leale e pronta al dialogo con chiunque voglia mettere il proprio bagaglio di esperienze umane e professionali al servizio della collettività.
“Come ho più volte sottolineato – ha concluso Santoro – occorre agire insieme, gli uni con gli altri e mai contro : un passaggio tanto elementare quando fondamentale per la crescita qualitativa della comunità ercolanese. Qui non si tratta di vincere il primo premio ma di tornare a casa la sera sapendo di aver dato qualcosa alla comunità, di aver umilmente supportato il territorio in un processo di trasformazione che ne elevi esponenzialmente economia e vivibilità, consentendo ai nostri giovani di investire con fiducia in una cellula vesuviana stanca di saltare alla ribalta della cronaca per vicende legate al malaffare e ai disservizi”.
Alfonso Maria Liguori