“La nostra Napoli deve diventare ancor più attraente. Per farlo non basta promuovere una realtà o un’attività. Il riconoscimento dell’Unesco per l’arte della pizza quale patrimonio dell’umanità è un conferimento importante che dovrebbe garantire sviluppo. Paradossalmente, però, non è così”. A dirlo è Gioacchino Alfano, Sottosegretario alla Difesa nonché candidato uninominale al Senato del centrosinistra (Pd, Civica Popolare, Insieme e +Europa) nel collegio Napoli – San Carlo all’Arena.
“I piccoli imprenditori, gli artigiani, i pizzaioli a volte raggiungono grandi risultati e riconoscimenti ma si scontrano poi con problemi burocratici, urbanistici, con la rigidità del decoro urbano. Per installare la canna fumaria di una pizzeria a Napoli, per esempio, bisogna affrontare difficoltà enormi. Dobbiamo rispettare il decoro urbano e i vincoli della Soprintendenza però questo non deve impedire di poter sviluppare delle attività economiche sul territorio. Sono convinto che bisogna incoraggiare gli investimenti con incentivi e facilitazioni fiscali e burocratici, anche l’incentivo più importante resta quello di creare il contesto affinché si possano attrarre gli investimenti.
Se un imprenditore ottiene un’agevolazione ma non sa in quanto tempo gli verrà rilasciata un’autorizzazione resta improduttivo. L’Unesco ha riconosciuto patrimonio l’arte della pizza, dando un altro vantaggio a Napoli. Ma se un’azienda vuole fare la pizza può farlo in maniera semplice? Il patrimonio che ci è stato riconosciuto lo dobbiamo tutelare con la modernità, la tecnologia. È dal contesto favorevole che si trae beneficio più che dalla semplice agevolazione fiscale”.