Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, Catello Vitiello è stato nominato difensore di Dario De Falco (in un processo per diffamazione), braccio destro di Luigi Di Maio e una delle personalità più importanti del Movimento 5 Stelle. Ma, nelle ultime ore, dopo l’inchiesta del Mattino, i grillini provano a difendersi: “La nomina come avvocato di De Falco è arrivata prima del 13 febbraio, prima che si scoprisse del suo passato alla massoneria”. Secondo alcuni, a promuovere la candidatura di Vitiello sarebbe stato proprio De Falco in compagnia di Di Maio, visti gli ottimi rapporti.
Secondo quanto si apprende, però, De Falco avrebbe già scaricato Vitiello. “Dopo aver accertato il suo passato nella massoneria, abbiamo interrotto anche il rapporto legale. Ho provato a convincerlo a ritirarsi – spiega De Falco – senza riuscirci”. Arrivano quindi le smentite dei diretti interessati ma non basta per placare le polemiche intorno al Movimento. Vitiello, infatti, continua a fare campagna elettorale puntando sulla fiducia degli elettori grillini stabiesi. Ma per Di Maio ormai è fuori da un eventuale gruppo parlamentare.
Vitiello: “Contro di me solo fango”
Anche Lello Vitiello, però, ha provato a difendersi nelle ultime ore. Ormai il suo caso è diventato un caso nazionale: “Resto basito dalle modalità con cui si sta gestendo questa campagna elettorale. Una caccia alle streghe quale modalità per rimestare un fango che non c’è! E’ in atto una campagna di delegittimazione e denigrazione della mia persona attraverso la diffusione di notizie che non avrei mai pensato potessero essere rese pubbliche. Non ho idea di come possa essere diventata di dominio pubblico la notizia della nomina, sottoscritta peraltro molto tempo prima del 13 febbraio, quando De Falco non conosceva la passata appartenenza alla massoneria.
Prendo, pertanto, formalmente le distanze da questo finto sensazionalismo tipico di chi non ha altro da dire. Ho motivo di ritenere, invece, che i nemici del Movimento siano tanti e ci provino in tutti i modi per distruggere questa bella esperienza di buona politica”.