Dovrà rispondere dell’accusa di corruzione: il Gip del Tribunale di Napoli Luana Romano ha stabilito che l’imprenditore Alfredo Romeo sarà sottoposto a processo. A richiedere il giudizio immediato per Romeo, sono stati i Pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Francesco Raffaele. La prima udienza si terrà il prossimo 10 aprile. A processo anche il collaboratore di Alfredo Romeo, Ivan Russo. Romeo al momento è agli arresti domiciliari, questo in relazione alle accuse del procedimento in questione, episodi di presunta corruzione. In origine i magistrati campani si erano concentrati sull’appalto per il servizio di pulizie del Cardarelli.
L’indagine era stata poi estesa ai presunti rapporti tra alcuni dirigenti della Romeo gestione e pubblici ufficiali e si era arrivati alla Consip. Romeo era stato arrestato lo scorso 17 marzo e su ordine del Riesame di Roma era tornato libero il 16 agosto. L’inchiesta si è poi evoluta tre diversi filoni di ipotesi corruttive, relativi ad appalti riconducibili all’ospedale, al Comune e alla Soprintendenza per i beni culturali di. Dagli accertamenti svolti dai magistrati napoletani era emerso un presunto sistema di tangenti in riferimento sia all’appalto nell’ospedale Cardarelli che per altri lavori pubblici a Napoli.
Gli sviluppi più importanti dell’indagine erano arrivati dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali ed altre attività, come sequestri e perquisizioni (a Roma furono trovati in una discarica dei pizzini sui quali secondo l’accusa Romeo avrebbe annotato importo e destinatari delle mazzette) che hanno portato all’apertura del filone sugli appalti della Consip.
Alfonso Maria Liguori