Iniziato il maxi-processo a proprietari ed inquilini di Palazzo Fienga, ex fortino del clan Gionta di Torre Annunziata. A tre anni dallo sgombero avvenuto all’alba del 15 gennaio 2015, su ordine della Procura della Repubblica oplontina e della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli.
Gli imputati, 68 e non più 72 poiché nel frattempo sono deceduti in quattro, hanno ottenuto l’oblazione, procedimento alternativo che consente l’estinzione del reato mediante il pagamento di una somma di denaro.
Due sono i reati, contestati a vario titolo dinanzi al giudice del tribunale monocratico di Torre Annunziata Marco Feminiano: mancati lavori di messa in sicurezza e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
I proprietari prima non avrebbero effettuato i lavori necessari per evitare eventuali crolli o cedimenti, e poi non avrebbero osservato le diverse ordinanze di sgombero emesse nel corso degli anni dal Comune di Torre Annunziata, sempre per motivi di sicurezza. Tra i residenti colpiti dall’avviso di chiusura indagini ci sono diversi pregiudicati affiliati al clan Gionta, tra cui membri delle famiglie Paduano, Cirillo, Iapicca, Guarro e Carpentieri. Tra questi, poi, c’è anche Pasqualina Apuzzo, suocera di Aldo Gionta (è la madre della moglie, Annunziata Caso).