Tempi duri per i superlatitanti nascosti negli Emirati Arabi. Il Paese asiatico, in compagnia dell’Italia, ha firmato il Trattato di cooperazione Giudiziaria per i criminali italiani che sono nascosti nel “paradiso” arabo. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il provvedimento ma, per entrare in vigore, bisognerà attendere l’ok del nuovo Parlamento. Ma ormai non ci sono più ostacoli: i latitanti saranno costretti a scappare via. Tra questi, c’è anche Raffaele Imperiale, di Castellammare di Stabia, storico narcos della camorra partenopea scomparso dai radar da diversi anni.
Imperiale dovrà scontare ben 18 anni di carcere a causa della condanna arrivata dopo il ritrovamento, in un casolare a Castellammare, di due dipinti di Van Gogh (rubati dal museo di Amsterdam) oltre che di altri beni materiali per un valore di 20 milioni di euro. E’ nascosto negli Emirati Arabi, secondo alcune fonti investigative, dove starebbe conducendo una vita lussuosa. Ma il nuovo provvedimento internazionale costringerà il narcos stabiese alla fuga. La prossima meta potrebbe essere il Libano, nazione vicina dove non ci sono accordi per l’estradizione.
Cosa prevede il trattato firmato?
Il Trattato di cooperazione Giudiziaria prevede l’espulsione di tutti coloro che hanno portato a termine dei crimini nei loro paesi di provenienza. Le autorità arabe, però, non potranno arrestare i latitanti e poi estradarli. Per loro sarà garantita solamente l’espulsione. “Un altro passo – commenta all’Ansa il deputato Pd Davide Mattiello, che da tempo si batte per questo provvedimento – che va nella direzione giusta. Ora sarà possibile porre fine alle latitanze spudorate che si consumano negli Emirati alla luce del sole”.
Questo provvedimento potrebbe aiutare le autorità italiane a rintracciare gli spostamenti dei potenti criminali che si sono nascosti negli Emirati. Imperiale, infatti, è braccato dalle forze di polizia che stanno tentando di ricostruire ogni singolo spostamento. La necessità di dover scappare via dagli Emirati potrebbe spingere Imperiale a commettere qualche errore, cosa mai successa prima. Gli inquirenti infatti sono sulle sue tracce e sperano di poterlo bloccare prima dell’arrivo in un nuovo Stato dove godere della mancata estradizione.