Insieme allo stragista Umberto Onda, alias “Umbertino” condannato all’ergastolo per 3 dei 6 omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone , e al ras Alfonso Agnello, meglio noto come “Chio Chio,”Iapicca ha rappresentato il ghota del clan Gionta per anni imponendo la logica del terrore a commercianti e imprenditori del territorio .
A influenzare i giudici nella revoca del carcere duro per Iapicca la condotta impeccabile che il detenuto avrebbe avuto prima nel braccio di massima sicurezza del carcere di Novara e poi in quello di Sassari. Ora il boss sarebbe stato trasferito nella casa circondariale di Catanzaro. Per anni i Gionta si sono serviti di spietati criminali per affermare la propria leadership criminale sul territorio e fronteggiare gli acerrimi nemici Gallo-Cavalieri. Oggi Torre Annunziata è divisa in vari schieramenti malavitosi : Gionta, Gallo-Cavalieri, Terzo Sistema, baby gang , questi i sodalizi in guerra per il controllo degli affari illeciti a Torre Annunziata con qualche giovanissimo affiliato alle cosiddette baby gang che starebbe tentando lo sconfinamento in aree periferiche di paesi confinanti.
Un dato che potrebbe scatenare l’ira e la reazione dei Cesarano di Ponte Persica e dei D’Alessandro di Castellammare. Sulla comunità oplontina spirerebbero venti di guerra tra clan che anticiperebbero l’imminente tempesta , ovvero l’ennesima mattanza di mala combattuta in paese senza esclusioni di colpi affidandosi a killer spesso giovanissimi e oltremodo violenti. In mezzo la gente onesta che teme di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato: intano si aspetta sempre di conoscere la programmazione delle associazione in difesa delle legalità sparse sul territorio , alcune con sedi confiscate alla camorra come quella che porta il nome di “ Giuseppe Veropalumbo”, onesto lavoratore torrese ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre 2007 (ad oggi resta sconosciuto il responsabile) mentre si trovava seduto a tavola di casa sua per festeggiare il capodanno in famiglia.
Carmela Sermino , vedova Veropalumbo e presidente dell’associazione che porta il nome del marito, aveva più volte accennato a progetti da realizzare con i giovani torresi all’interno di quella che una volta era la casa del boss Aldo Agretti per promuovere la legalità : tuttavia ad oggi, al di la di pubbliche commemorazioni e inaugurazioni , nella sede non si sarebbero svolte attività sociali o filantropiche di rilievo. Ci auguriamo che quanto prima dalla parole si passi ai fatti utilizzando al meglio un bene sottratto al crimine organizzato.
Alfonso Maria Liguori