Sarà Francesco Nappi il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Castellammare per le prossime elezioni comunali. I grillini, dopo aver presentato settimana scorsa i tre probabili candidati sindaco, hanno effettuato le votazioni nella giornata di oggi che hanno determinato la vittoria del dentista stabiese. Una partecipazione sicuramente non esaltante: poco più di cento iscritti al Movimento hanno partecipato a questo turno elettorale interno per scegliere il proprio rappresentante per le prossime amministrative.
Castellammare, quindi, conosce il nome del primo candidato sindaco. Il grillino Nappi ha battuto la concorrenza di Alberto Cataldi e di Bartolo Castellano raggiungendo 95 preferenze. L’obiettivo sarà quello di vincere le prossime elezioni amministrative o quantomeno migliorare l’ottimo risultato raggiunto due anni fa con Vincenzo Amato. In quel turno elettorale, infatti, i grillini riuscirono ad ottenere ben due consiglieri comunali. Per la prima volta, infatti, il Movimento 5 Stelle entrò a Palazzo Farnese.
Il Pd in ritardo, il centrodestra punta De Angelis
La coalizione che fa capo al Partito Democratico, invece, non ha ancora scelto il proprio candidato sindaco. Sicuramente, come non accadde due anni fa, questa volta sarà scelto dal popolo: saranno effettuate le primarie. Due nomi su tutti sembrano essere in vantaggio: Andrea Di Martino ed Eduardo Melisse. Staccato, invece, nonostante l’appoggio dei casilliani, l’ex sindaco Antonio Pannullo. Il partito, diretto da Nicola Corrado, dovrà accontentare tutti gli iscritti nella scelta del candidato.
Il centrodestra, invece, avrebbe già scelto il proprio esponente di spicco. Dovrebbe essere Massimo De Angelis a tentare la scalata a Palazzo Farnese. Quest’ultimo però deve superare la concorrenza di Gaetano Cimmino che sarebbe intenzionato a riprovarci dopo la sconfitta contro Antonio Pannullo due anni fa. Anche in questo caso, comunque, l’ufficialità dovrebbe arrivare dopo le elezioni politiche di domenica prossima. Resta in corsa anche Nello Di Nardo, il regista della sfiducia alla passata amministrazione, se non dovesse entrare in Parlamento.