“Abbiamo deciso di restituire agli italiani beni non necessari alla Difesa e l’abbiamo fatto con coraggio. – ha continuato Gioacchino Alfano – Una caserma al centro di una città, un porto militare rappresentano comunque un valore. Certo, gestire delle strutture ci permette anche di salvaguardare quei beni e molte volte le città ci chiedono di restare. Noi però siamo disponibili a cedere quello che serve. A Napoli abbiamo diversi progetti per lo sviluppo del porto da parte di diverse istituzioni. Chiunque si occupa di Napoli sa che il porto è strategico.
Una parte di esso è militare ed eravamo molto rigidi nel pensare di poter aprire degli spazi alla città, ma sono già alcuni mesi che abbiamo permesso al Comune di poter accedere al Molo San Vincenzo. Sono in corso interlocuzioni tra Difesa, Comune e Autorità Portuale per la razionalizzazione della base navale ai fini di una maggiore fruibilità del Molo San Vincenzo da parte de cittadini nonché per lo sviluppo di ipotesi di valorizzazione. L’abbiamo fatto con tutte le cautele del caso dimostrando ai napoletani che comprendiamo le loro esigenze. A questo punto siamo disponibili a concedere strutture anche per un uso duale privato e pubblico.
Invitiamo il Comune ad essere coraggioso. Anche per quanto riguarda l’aeroporto di Capodichino ci sono iniziative importanti poiché siamo consapevoli che lo scalo partenopeo è attualmente penalizzato nell’incremento del traffico aereo per la carenza di aree di espansione. L’ex deposito carburanti della Difesa è entrato nelle disponibilità dell’Enac per rendere utilizzabili dalla società di gestione Gesac nuovi spazi per lo sviluppo dello scalo partenopeo”.