“Progredire significa andare avanti, superare i problemi di partenza in una visione globale e strutturale – spiega -. Non si può favorire il progresso della scienza e al tempo stesso trascurare i disoccupati e gli emarginati. I progressi dei singoli comparti sociali si influenzano positivamente a vicenda. Il progresso della medicina comporta una diminuzione della spesa sanitaria e permette di utilizzare i fondi risparmiati per creare occupazione”.
“Più lavoro significa ridurre le spese per i sussidi e usare le risorse per l’edilizia scolastica e così via. Allora è importante garantire a tutti i membri della società le stesse possibilità. Non realizzare questo obiettivo comporta conflitti sociali ingovernabili e costosi. Bisogna favorire l’affermarsi ed il diffondersi della dignità di tutti gli uomini, senza distinzione, in tutte le sue forme ed espressioni. Il progresso così strutturato si può definire democratico. Tutti possono godere di questi benefici e tutti possono essere attori di questo progresso” conclude.