Ospedali e piani di rientro: problemi “sanitari” nell’Alto Casertano

Inequivocabile l’osservazione della nota toga casertana Bice Salvatore: particolarmente attenta alle problematiche sociali

“Risiedo in Dragoni e l’Ospedale di riferimento per la mia comunità è l’Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese, un’azienda sanitaria che eroga servizi ad un numero contenuto di cittadini-utenti, in edifici piuttosto datati ed in condizioni igienico-sanitarie opinabili. Ad un occhio più critico che ha l’occasione di vivere tale Azienda appaiono evidenti gli effetti dei vincoli del Piano di Rientro dal disavanzo sanitario e di razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale.




La voragine del debito che la sanità del Sud ha generato nel corso degli anni attraverso perversi meccanismi, ha dato vita ai c.d. protocolli d’intesa che la Regione Campania sigla con le singole aziende sanitarie; si tratta di veri e propri patti articolati in questi termini: io Regione ti finanzio e tu Ospedale mi assicuri risultati di performance e di qualificazione, io Regione ti concedo finanziamenti aggiuntivi se tu Ospedale arriverai progressivamente alla riduzione del peso medio dei ricoveri. Un’azienda ospedaliera che agisce in linea con i dictat del piano di rientro verrà considerata virtuosa, efficiente e meritevole dell’ambito riconoscimento da qualche anno noto come “Buona Sanità”.

Ma cosa vuol dire tutto questo? Che nel tempo l’aspetto sanitario di assistenzialismo e cura del malato è stato sacrificato per l’aziendalismo con la conseguenza che il malato del Sud da anni ha iniziato a migrare verso altre strutture non ossessionate dal profitto della gestione o dal risanamento aziendale e che ancora pongono il malato e le sue esigenze al centro dell’operato di medici, infermieri ed operatori socio-sanitari”. Inequivocabile l’osservazione della nota toga casertana Bice Salvatore: particolarmente attenta alle problematiche sociali e innamorata della sua terra Salvatore ha saputo più volte approfondire delicate tematiche che influiscono notevolmente sulla qualità di vita dei residenti. “Al cittadino medio – ha concluso l’avvocato Salvatore – sfuggono totalmente concetti come piano di rientro, riqualificazione, ottimizzazione; il cittadino utente vuole stringere un patto in cui la sua salute ed il suo benessere siano al centro dell’azione, in cui al suo recupero si arriva attraverso percorsi assistenziali personalizzati e questo patto altro non è che l’essenza di cui ogni Carta dei Servizi Sanitari dovrebbe essere permeata.




Ma può una siffatta Carta dei Servizi conciliarsi con i vincoli dei Protocolli d’intesa giustificati dal debito pubblico? Utopia! Se le energie delle figure professionali (che da sanitarie sono state svilite in amministrativo-contabili) sono profuse a ridurre i giorni di degenza, i casi di ricovero e le prestazioni ambulatoriali, le esigenze individuali del malato scemano d’importanza; scarsa importanza avrà anche il correggere fattori distorti della gestione come la scarsa pulizia degli ambienti o un operato ai limiti del professionale dell’infermiere o dell’ OSS : quel che conta è che i numeri siano stati portati in termini di progressiva diminuzione del carico economico ma dell’uomo e della sua malattia non si avrà inevitabilmente più alcuna sensibilizzazione”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.