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Accusati di aver consegnato i napoletani ai criminali: sotto processo 4 poliziotti in Messico

Finiscono sotto processo in quattro. Parliamo dei poliziotti messicani della municipalità di Tecalitlàn accusati di aver consegnato ai criminali del cartello della gang “Nueva Generation de Jalisco” i napoletani Raffaele ed Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Il costo della “cessione” dei nostri connazionali ad una delle organizzazioni criminali più potenti dello Stato sarebbe inferiore a 150 euro.




Naturalmente la Farnesia sta seguendo la situazione, ma i familiari dei tre italiani rapiti lamentano di essere stati sostanzialmente abbandonati dallo Stato. La famiglia Russo ritiene infatti che il nostro Paese non si sia adoperato a sufficienza per riportare a casa Raffaele, Antonio e Vincenzo. C’è però da dire che l’allarme è stato lanciato solo 17 giorni dopo la scomparsa, perché – come ha spiegato la famiglia Russo – “Pensavamo fosse un rapimento lampo: avremmo pagato il riscatto per riportarli a casa”.

La Farnesina però non starebbe condividendo informazioni con la famiglia, ad esempio Francesco Russo ha raccontato di aver saputo dell’arresto dei quattro poliziotti dai quotidiani locali messicani tramite Facebook. “Le istituzioni – avrebbe precisato Francesco Russo – hanno abbandonato la famiglia dei tre rapiti”. Il figlio di Raffaele Russo rivolge un appello al Presidente della Repubblica e a tutti i politici che in periodo di elezioni si sono dimenticati di suo padre e di suo fratello.




La questione è ovviamente delicata, e i familiari dovrebbero capire che bisogna avere pazienza, anche perché se davvero i tre sono finiti nelle mani del Cartello di Jalisco è necessario procedere con la massima cautela e discrezione. Ma non ci sono solo le responsabilità delle istituzioni e della politica. Francesco Russo ha denunciato su Facebook lo “sciacallaggio” della trasmissione Rai I Fatti Vostri, condotta da Giancarlo Magalli. Una troupe del programma si è recata ieri a casa della famiglia per un’intervista.

L’inviata però avrebbe proposto ai Russo un “copione” già scritto da 28 pagine vietando la possibilità di criticare l’operato delle istituzioni e dello Stato. Sulla pagina Facebook Liberate i napoletani in Messico – Libera a los napolitanos en Mexico, gestita dalla famiglia, Russo ha pubblicato un video dove attacca l’inviata che avrebbe voluto fargli “recitare” un’intervista. Una vicenda oltremodo caotica che potrebbe subire colpi di scena da un momento all’altro : per il momento tante polemiche e una scarsa intesa tra i familiari dei 3 dispersi , le istituzioni italiane preposte e i media.

Alfonso Maria Liguori



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