Duemila ero al mese : questo lo stipendio corrisposto nel Piano Napoli a Boscoreale dai clan per vendere l’anima al diavolo, per intraprendere attività criminali , soprattutto spaccio di stupefacenti e racket, che inesorabilmente spingono giovani vite alla rovina. Carcere o cimitero : queste le mete per chi scegliere di vivere al di fuori della legge. Tanti i giovanissimi in forza al sistema del piano Napoli per lungo tempo retto dal ras Francesco Casillo, vicino agli Aquino-Annunziata e ai Gionta.
Indispensabili nel ricostruire le dinamiche logistico-operative delle piazze di spaccio nel Piano Napoli le dichiarazioni rese ai giudici dal pentito Luigi Parascandolo : un tempo soldato dell’ex boss Francesco Casillo Parascandolo nel 2017 decise di collaborare con la giustizia fornendo ai magistrati identità di esponenti di spicco delle organizzazioni criminali legate al mercato della droga nel vesuviano, luoghi e date degli scambi della merce e soprattutto legami ed intese sottobanco tra potenti clan operanti all’ombra del Vesuvio.
Non solo : Parascandolo ha descritto con estrema precisione la carriera criminale di un ragazzo che inizia a interagire con il sistema da vedetta per poi divenire, in caso di provata capacità, pusher a tutti gli effetti. Cinquecento euro a settimana e un bouns in sostanze stupefacenti : questo l’introito di chi sveste i panni dell’adolescenza per indossare quelli beceri della sub cultura camorristica che non conosce parentesi felice alcuna ne età. Sconcerta prendere atto del volume di affari mosso da sodalizi malavitosi senza scrupoli nel settore dello spaccio di droga , un mercato che drammaticamente sembra non conoscere crisi alcuna con una domanda costante proveniente da tossicodipendenti e tossicofili di età sempre inferiore.
Un dato questo che dovrebbe far riflettere seriamente le istituzioni e il governo centrale : un tema delicatissimo da affrontare con campagne di sensibilizzazione che mirino a garantire adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione sociale. Altrimenti i clan della camorra continueranno a pagare vite umane poche centinaia di euro e forse uno scooter protetti da cortine d’omertà che complicano enormemente il lavoro degli iqnuirenti.
Alfonso Maria Liguori