Nel corso di una conferenza stampa a cui ha preso parte anche Francesco Russo, figlio di Raffaele e fratello di Antonio i legali della famiglia Russo hanno anche annunciato di volere inoltrare richiesta per due incontri con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e con Papa Francesco. Intanto sono finiti sotto processo i poliziotti messicani della municipalità di Tecalitlàn accusati di aver consegnato ai criminali del cartello della gang “Nueva Generation de Jalisco” i napoletani Raffaele ed Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Il costo della “cessione” dei nostri connazionali ad una delle organizzazioni criminali più potenti dello Stato sarebbe inferiore a 150 euro.
Naturalmente la Farnesia sta seguendo la situazione, ma i familiari dei tre italiani rapiti lamentano di essere stati sostanzialmente abbandonati dallo Stato. La famiglia Russo ritiene infatti che il nostro Paese non si sia adoperato a sufficienza per riportare a casa Raffaele, Antonio e Vincenzo. C’è però da dire che l’allarme è stato lanciato solo 17 giorni dopo la scomparsa, perché – come ha spiegato la famiglia Russo – “Pensavamo fosse un rapimento lampo: avremmo pagato il riscatto per riportarli a casa”. Ci auguriamo che si possa presto giungere ad un epilogo positivo nella delicata vicenda che vede a questo punto impegnate direttamente massime istituzioni dello Stato.
Alfonso Maria Liguori