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Napoletani scomparsi in Messico: al lavoro una task-force dell’Interpol

Una task force dell’Interpol già nei prossimi giorni potrebbe partire per il Messico e affiancare gli investigatori messicani per fare luce sulla sorte dei tre italiani di cui non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio. A darne notizia sono stati l’avvocato Claudio Falletti e l’avvocato Luigi Ferrandino, legali della famiglia dei tre napoletani scomparsi – Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino – nel corso di un incontro con i giornalisti.




Nel corso di una conferenza stampa a cui ha preso parte anche Francesco Russo, figlio di Raffaele e fratello di Antonio i legali della famiglia Russo hanno anche annunciato di volere inoltrare richiesta per due incontri con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e con Papa Francesco. Intanto sono finiti sotto processo i poliziotti messicani della municipalità di Tecalitlàn accusati di aver consegnato ai criminali del cartello della gang “Nueva Generation de Jalisco” i napoletani Raffaele ed Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Il costo della “cessione” dei nostri connazionali ad una delle organizzazioni criminali più potenti dello Stato sarebbe inferiore a 150 euro.




Naturalmente la Farnesia sta seguendo la situazione, ma i familiari dei tre italiani rapiti lamentano di essere stati sostanzialmente abbandonati dallo Stato. La famiglia Russo ritiene infatti che il nostro Paese non si sia adoperato a sufficienza per riportare a casa Raffaele, Antonio e Vincenzo. C’è però da dire che l’allarme è stato lanciato solo 17 giorni dopo la scomparsa, perché – come ha spiegato la famiglia Russo – “Pensavamo fosse un rapimento lampo: avremmo pagato il riscatto per riportarli a casa”. Ci auguriamo che si possa presto giungere ad un epilogo positivo nella delicata vicenda che vede a questo punto impegnate direttamente massime istituzioni dello Stato.

Alfonso Maria Liguori



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