Torre Annunziata, raid a colpi di pistola contro le abitazioni in via Oplonti

Sull’accaduto indaga la Polizia di Stato: rabbia e sconforto tra gli onesti cittadini che ormai vivono in una sorta di fare west

Ancora una stesa a Torre Annunziata : diversi colpi di pistola sono stati esplosi la notte scorsa contro un’abitazione in via Oplonti. Il raid non sarebbe casuale: ad abitare l’immobile infatti sarebbero nuclei familiari vicini al clan Gallo-Cavalieri. Sull’accaduto indaga la Polizia di Stato: rabbia e sconforto tra gli onesti cittadini che ormai vivono in una sorta di fare west dove in ogni momento la situazione può degenerare in conflitti a fuoco tra i sodalizi criminali del posto per il controllo degli affari illeciti a Torre Annunziata.




Storici rivali dei Gallo-Cavalieri i Gionta : un gruppo mafioso, il fondatore e super boss Valentino è infatti affiliato a Cosa Nostra e referente della mafia siciliana in Campania, da sempre egemone criminalmente parlando sul territorio. Valentino Gionta ha potuto contare su killer spietati del calibro di Umberto Onda, condannato all’ergastolo per 3 dei 6 omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone e Alfonso Agnello, alias “Chio Chio”, attualmente detenuto nella casa di reclusione di Opera (MI) in regime di art. 41 bis, dove sta scontando una pena di anni 17 e mesi 4 ( scadenza il 27.09.2024) in relazione alla sentenza definitiva di condanna per i reati di associazione di stampo mafioso, omicidio tentato in concorso e detenzione illegale di armi e munizioni in concorso.

Per anni al solo nome dei Gionta imprenditori e commercianti dei luoghi tremavano : gli stessi gruppi camorristici operanti in paesi confinanti si sarebbero guardati bene dal provocare i “valentini” consci del modus operandi oltremodo violento del gruppo. I Gallo –Cavalieri e i Gionta devono fare i conti poi con il cosiddetto “Terzo Sistema” e con baby gang formate da giovinastri sbandati pronti a tutto pur di conquistare spazi in città dove spacciare droga e imporre l’odioso fenomeno del racket. Una situazione oltremodo caotica che gli inquirenti terrebbero costantemente sotto controllo.




Ad oggi la risposta della politica è apparsa onestamente insoddisfacente : ci si consente ancora dopo anni di mantenere improduttivi beni confiscati alla camorra come la sede dell’Associazione “Giuseppe Veropalumbo” (una volta dimora del boss Aldo Agretti) , il carrozziere torrese ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre 2007 mentre si trovava seduto a tavola in casa sua . Al di la di eventi commemorativi , comunicati e inaugurazioni l’associazione ad oggi non ha promosso progetti di legalità in favore dei giovani torresi come più volte invece paventato dalla presidentessa e vedova Veropalumbo Carmela Sermino. Se il problema è legato ai mezzi intervengano le autorità competenti e provvedano : altrimenti si affidino determinate risorse ad associazioni in grado di concretizzare in tempi utili quanto promesso sulla carta. L’immobilismo è un lusso che la società civile proprio non può permettersi , soprattutto in realtà ad alto rischio criminale come Torre Annunziata.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.