La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, a compiere la rapina furono D’Agostino e Brano mentre il ruolo di Palma era quello del basista. Uno di loro entrò nell’esercizio armato di taglierino, urlando al titolare: “Fermo! Questa è una rapina” e cercando la cassaforte. Dietro di lui poi entrò anche il secondo complice che aveva tirato fuori dal trench un fucile a canne mozze. Entrambi trovarono la cassaforte, ma non riuscendo ad aprirla si accanirono sul gioielliere colpendolo alla testa con il calcio del fucile.
Dopo aver arraffato un panno con 30 bracciali d’oro e altri gioielli del valore complessivo di circa 13mila euro scapparono venendo immortalati da più telecamere installate lungo la strada percorsa. Ma la loro fuga è terminata alcuni mesi fa quando furono arrestati dai carabinieri di Castellammare che sono stati capaci di ricostruire l’esatto svolgimento dei fatti.