Stesa di camorra nel cuore di Napoli: terrore alla Pignasecca

Un episodio che avrebbe notevolmente scosso il quartiere: i cittadini temono di ripiombare nel baratro dei conflitti tra clan per il controllo degli affari illeciti sul territorio

Venerdì sera intorno alle 23 si sarebbe verificata un’ennesima stesa nel cuore di Napoli, nella Pignasecca. Ignoti avrebbero esploso una serie di colpi di arma da fuoco ad altezza d’uomo, uno dei quali avrebbe colpito un armadio della camera da letto di un noto commerciante antiracket. Sono quattro i bossoli ritrovati in strada dalle forze dell’ordine che indagano sul caso. Un episodio che avrebbe notevolmente scosso il quartiere: i cittadini temono di ripiombare nel baratro dei conflitti tra clan per il controllo degli affari illeciti sul territorio.




Il commerciante avrebbe riferito di non aver subito alcuna intimidazione. Gli inquirenti starebbero visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona al fine di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e risalire all’identità dei responsabili. Tra le tante ipotesi investigative sembrerebbe concretizzarsi quella di un avvertimento tra spacciatori notoriamente attivi nel quartiere. Un segnale di tensione tra i sodalizi criminali operanti nel centro storico della città : all’interno del sistema sarebbero saltati tutti gli accordi e le spartizioni territoriali dando il via ad una sorta di tutti contro tutti per il controllo delle attività illecite su buona parte della città.




Un quadro avvilente per gli onesti contribuenti che come spesso ribadiamo temono, purtroppo è già successo, di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nel dedalo di vicoli del centro lo spazio è talmente ristretto che esplodere colpi d’arma da fuoco equivale a dare il via ad un flipper mortale, soprattutto per l’approssimazione con la quale i nuovi sicari opererebbero. Non più killer professionisti ma giovanissimi , spesso in stato di ebrezza, a premere il grilletto, a sparare a distanza considerevole contro bersagli che magari temono , per paura di reazioni inattese da parte della vittima , di avvicinare ulteriormente.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.