Diffamazione e violenza privata, condannato a 10 mesi l’ex sottosegretario Nicola Cosentino

Anche l'ex assessore regionale della Campania e sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica è stato condannato a 10 mesi

Figura anche l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, tra le persone condannate in primo grado oggi dal Tribunale di Roma nell’ambito del processo sulla P3 che, per i giudici, fu un’associazione segreta finalizzata a condizionare il funzionamento di organi costituzionali. Cosentino è stato condannato a 10 mesi per diffamazione e violenza privata. Nell’ambito del filone sulla diffamazione nei confronti dell’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, anche l’ex assessore regionale della Campania e sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica è stato condannato a 10 mesi.




I giudici hanno disposto che Caldoro, come da lui richiesto in sede di costituzione di parte civile, riceva da Sica e Cosentino un risarcimento simbolico di un euro. Immediata la reazione alla sentenza del vice coordinatore provinciale di Forza Italia ed ex portavoce di Caldoro Gaetano Amatruda: “Oggi con la sentenza di Roma sulla P3 si scrive una pagina di chiarezza su una vicenda torbida della storia del Paese e della Campania. Si chiude la partita nei Tribunali, restano sullo sfondo – è una mia personale idea- aspetti ancora nebulosi. Per il falso dossier su Caldoro sono condannati Carboni, Nicola Cosentino ed Ernesto Sica.




Il vero capo, il mandante, non è stato individuato. E non era fra i tre condannati. La verità processuale è nella carte ed a quella bisogna attenersi per rispetto della magistratura. Per quanto mi riguarda ( e preciso come sempre di impegnare me stesso e non altri) il caso politico, per alcuni protagonisti della vicenda, era già chiuso. Si è chiuso con Ernesto Sica dopo le sue scuse e dopo il dialogo ripreso con Forza Italia, con i suoi vertici provinciali e regionali. Ernesto ha sbagliato, ha chiesto scusa. Ha dimostrato, oggi, grande maturità e sono diventato un suo amico. Me lo posso permettere perché sono un uomo libero e perché sono ‘cresciuto’ politicamente con Stefano Caldoro. Un gigante che vive nelle libertà, che viaggia tre metri sopra il chiacchiericcio, le beghe ed i risentimenti improduttivi”.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.