Casola di Napoli commemora Raffaele Iozzino: lottò per proteggere Aldo Moro

Fu l’unico che poté uscire dall'auto e rispondere al fuoco con la sua arma d’ordinanza, favorito anche dall'inceppamento dei mitra di due brigatisti

Ieri 16 marzo ricorreva il 40esimo anniversario dell’agguato terroristico di via Fani che portò al rapimento dello statista Aldo Moro. Martedì 20 marzo il comune di Casola di Napoli, commemorerà il suo concittadino l’agente di Ps Raffaele Iozzino, Medaglia d’Oro al Valor Civile, barbaramente ucciso nel corso dell’attentato volto la rapimento del politico.




Aldo Moro, democristiano, giurista di spessore, filosofo del diritto, docente universitario -allievo tra gli altri di Giuseppe Dossetti-. Il suo pensiero ed il suo impegno politico si configuravano come una teologia pratica del vivere civile, aperta e non escludente ma salda nei principi e nei valori del cattolicesimo. Ideatore del ”Compromesso Storico”, fu infatti fu uno dei leader politici che maggiormente prestarono attenzione alle affermazioni di Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, che con lo «strappo da Mosca» si sarebbe reso accettabile a una parte degli elettori della Democrazia Cristiana con un accordo di solidarietà politica fra i comunisti e cattolici, in un momento di profonda crisi sociale e politica in Italia.

Tale compromesso avrebbe totalmente riscritto la storia del “bel paese ove il sì sona”, restituendogli una dignità ed una centralità nel panorama mondiale, ma trovò le opposizioni delle due superpotenze, l’URSS e gli USA, nonché di alcune frange della politica nostrana.
L’agguato avvenne di prima mattina, verso le 9 i brigadisti rossi usarono la tecnica a RAF, o a cancelletto, tipica tecnica sovietica d’attacco usata dalla sinistra estrema tedesca: intercettare una colonna di automobili attraverso il blocco di quella di testa, immobilizzando poi la colonna bloccando l’auto di coda. La colonna con Moro era composta da due auto: quella su cui viaggiava l’uomo politico, una 130, e quella di scorta, un’alfetta, che lo seguiva.




La prima macchina dei terroristi si mise davanti all’auto di Moro e, giunta all’incrocio, si arrestò di colpo in mezzo alla strada. La 130 con all’interno Aldo Moro si fermò dietro all’auto di Moretti, trovandosi bloccata dall’Alfetta della scorta, che la stava seguendo a breve distanza. La macchina di Moro e quella della scorta furono quindi intrappolate da una seconda macchina, che si mise di traverso dietro l’auto della scorta di Moro.

A questo punto entrò in azione il gruppo di fuoco: da dietro le siepi sbucarono quattro uomini travestiti da avieri e divisi in due gruppi, aprirono il fuoco sulle due auto, uccidendo i cinque tutori dell’ordine e rapendo il presidente della Democrazia Cristiana. Persero la vita l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, alla guida della Fiat 130 con a bordo lo statista, il maresciallo Oreste Leonardi e l’agente Francesco Zizzi alla guida dell’alfetta di scorta, con a bordo gli agenti Giulio Rivera e il casolese Raffaele Iozzino.




Nato a Casola nel 1953, si arruola nella Pubblica Sicurezza nel 1971, frequenta la scuola di Alessandria ed è successivamente aggregato al Viminale e quindi comandato permanentemente al servizio di scorta dell’onorevole Moro. Iozzino, a bordo dell’alfetta di scorta, relativamente riparato sul sedile posteriore destro, fu l’unico che poté uscire dall’auto e rispondere al fuoco con la sua arma d’ordinanza, favorito anche dall’inceppamento dei mitra di due brigatisti; estrasse la pistola al momento dell’agguato, si avventò ed aprì il fuoco cercando, con onore e sprezzo del pericolo, di salvaguardare l’incolumità del politico.

La cerimonia avrà inizio alle ore 10, con l’accoglienza presso la casa comunale delle massime autorità civili e militari, tra cui il questore di Napoli, Antonio De Iesu, il sindaco di Casola, Domenico Peccerillo, il dirigente scolastico l’Istituto Scolastico Comprensivo, Maria Gargiulo, che proprio nell’ ottobre di due anni fa fu intitolato all’eroe casolese, una rappresentanza della sezione napoletana dell’Anps (Associazione nazionale polizia di stato) presieduta dal commissario r.d.s. Luigi Gallo, con il labaro della polizia di stato, assieme ai familiari della vittima del dovere.

Alle ore 11 sarà celebrata la Santa Messa ed alle 11 e 45 l’Orchestra della Scuola si esibirà in una rappresentazione musicale alla memoria. Alle 12, dopo un breve intervento delle autorità, ci sarà l’alzabandiera e la deposizione della Corona di Alloro nella piazza Raffaele Iozzino.

Giovanni Di Rubba



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