Torre Annunziata, le ipotesi dietro l’arresto del figlio del boss Luigi Guarro

Ecco perché a compiere un reato considerato di poco conto per chi vive all’interno del sistema sarebbe stato il figlio di un esponente di spicco dei “valentini”

L’arresto del 27enne Luigi Guarro, figlio del boss dei Gionta Michele alias “ Batti Le Manine” per il tentato furto di uno scooter a Gragnano potrebbe avere un significato ben più profondo del reato contestato in se. Venti di guerra spirerebbero su Torre Annunziata in casa camorra: il tentativo di impossessarsi dello scooter potrebbe essere inquadrato in una strategia preparativa al conflitto di mala da parte dei Gionta. Uomini, armi e mezzi per permettere ai killer di colpire in velocità i bersagli.




Ecco perché a compiere un reato considerato di poco conto per chi vive all’interno del sistema sarebbe stato il figlio di un esponente di spicco dei “valentini”. Ancora echeggiano nella mala oplontina le gesta criminali di Umberto Onda, alias “Umbertino”, punta di diamante del gruppo di fuoco dei Gionta e ritenuto in passato reggente dell’organizzazione. Scooter e moto rubate, caschi integrali o passamontagna e via a seminare morte ovunque sul territorio e a qualsiasi ora del giorno. Umberto Onda è stato condannato all’ergastolo per 3 dei 6 omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone.

In pratica i Gionta si starebbero preparando alla guerra contro i rivali storici Gallo-Cavalieri, il cosiddetto Terzo Sistema ( a breve i giudici sentenzieranno se si tratta di un clan camorristico a tutti gli effetti oppure no) ed emergenti baby gang. Radio Mala parlerebbe di possibili rapine ai danni di guardie giurate e vigili urbani messe a segno per apportare armi “ pulite” ai sicari dei sodalizi criminali di Torre Annunziata. Arresti eccellenti e confische di beni avrebbero indebolito le risorse economiche dei gruppi camorristici locali, con particolare riferimento ai Gionta, che potrebbero quindi decidere di procurarsi i “ferri” necessari per iniziare l’ennesimo conflitto di mala sottraendoli a chi li utilizza d’ordinanza.




Un dato preoccupante che sicuramente metterà in allarme le forze dell’ordine sempre attente nel monitorare ininterrottamente i luoghi al fine di prevenire o reprimere sul nascere stese e agguati. Della serie : camorra scatenata a Torre Annunziata sotto gli occhi degli onesti cittadini timorosi di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.