Non c’è pace a Torre Annunziata, la città nelle mani dei clan

Una situazione oltremodo caotica ulteriormente complicata dalla comparsa in città di baby gang formate nella stragrande maggioranza dei casi da giovanissimi sbandati

Arresti domiciliari in una comunità terapeutica per il 37enne Salvatore Solimeno, il pregiudicato di Boscoreale accusato di numerose rapine ai danni di commercianti di Torre Annunziata. Accolta in pieno dal Gip  la richiesta  della toga Gennaro De Gennaro, legale di Solimeno, presentata ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata in merito alla revoca del provvedimento di custodia cautelare.

Salvatore Solimeno avrebbe in realtà origini oplontine , sebbene residente a Boscoreale, e sarebbe  un personaggio particolarmente temuto sul territorio per la lunga serie di rapine che porterebbero la sua firma.

Non ci sarebbe pace a Torre Annunziata sul fronte sicurezza: nonostante la pressione continua esercitata sui luoghi dalle forze dell’ordine magistralmente coordinate dalla Procura della Repubblica i clan sembrerebbero dotati di incredibili capacità rigenerative, con particolare riferimento ai Gionta. Ad oggi infatti la leadership criminale sul territorio, nonostante gli arresti eccellenti e le confische di beni, sarebbe ancora detenuta dai “valentini” in continuo contrasto con i Gallo-Cavalieri e con il cosiddetto Terzo Sistema sul quale i giudici non si sarebbero ancora definitivamente  pronunciati in merito al ritenere o meno lo stesso  clan di camorra.

Una situazione oltremodo caotica ulteriormente complicata dalla comparsa in città di baby gang formate nella stragrande maggioranza dei casi da giovanissimi sbandati dall’indole violenta e poco inclini a sottostare alla gerarchia degli storici sodalizi criminali. In mezzo cittadini, commercianti e imprenditori continuamente vessati dalle vergognose gesta di individui senza scrupoli. Sono lontani i tempi in cui anche la camorra aveva delle regole, degli pseudo principi a cui gli affiliati dovevano rigorosamente attenersi. Oggi si assiste ormai a un tutti contro tutti senza esclusione di bersagli da colpire, fossero pure donne, bambini, anziani o diversamente abili.

Alfonso Maria Liguori

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