Con riferimento a quanto riportato nell’articolo dal titolo “Non può votare!”: 86enne ammalato chiede di votare a casa, ma il comune non è “attrezzato” pubblicato dal nostro giornale il 4 marzo 2018, il Comune di Pompei, con una comunicazione scritta giunta in redazione a firma del responsabile del Servizio Elettorale, Giuseppe Russo e del Dirgente del III Settore, dott. Raimondo Sorrentino, ha tenuto giustamente a segnalare alcune inesattezze riportate nel citato articolo.
L’affermazione riportata nel titolo dell’articolo “Non può votare!”, viene riferita ad una più ampia comunicazione verbale sull’argomento, dove venivano dati telefonicamente sufficienti chiarimenti in merito, richiamando tra l’altro, i dettami delle varie circolari prefettizie pervenute sull’argomento.
In particolare si segnala quanto richiamato nella circolare prefettizia n° 7/2018 E.P. del 19 gennaio 2018, al punto g), in cui viene riportato che “… l’elettore interessato deve far pervenire al sindaco del comune… un’espressa dichiarazione attestante la propria volontà di esprimere il voto… corredata dalla prescritta documentazione sanitaria, in un periodo compreso tra il 40° e il 20° giorno antecedente la data di votazione, ossia fra martedì 23 gennaio e lunedì 12 febbraio 2018”.
Nella medesima circolare tuttavia, viene altresì riportato che “… in un’ottica di garanzia del diritto al voto, compatibilmente con le esigenze organizzative del comune, potrebbero essere valutate anche istanze successivamente pervenute”.
Nella successiva circolare prefettizia n° 18/EP datata 15 febbraio 2018, al punto f) viene riportato, tra l’altro, che i sindaci “… verificata la regolarità e completezza delle domande di ammissione al voto domiciliare, includono in appositi elenchi i nominativi degli elettori ammessi e rilasciano attestazione di ciò a ciascun richiedente” e che i medesimi elenchi “… verranno consegnati nelle ore antimeridiane del giorno che precede la votazione, ai presidenti degli uffici elettorali di servizio che… provvederanno direttamente alla raccolta del voto a domicilio…”.
Nell’articolo in questione, poi, compare la frase che riporta testualmente “Il fatto è che il Comune di Pompei non ha un seggio volante”. Tale affermazione, peraltro estrapolata da una conversazione ben più esaustiva sull’argomento, – si afferma nella missiva del comune – è tendenziosa e strumentale. Infatti come già riportato in precedenza, la costituzione di un seggio volante, viene richiesta dal comune in base alle richieste di espressione del voto domiciliare pervenute al comune, onde poterle consegnare ai presidenti di seggio in tempo utile, ossia nelle ore antimeridiane del giorno che precede la votazione, cioè entro le ore 12 di sabato 3 marzo 2018.
Non essendo pervenute all’ufficio comunale richieste in tal senso né entro le 12 di sabato 3 marzo 2018, né nelle ore successive, l’ufficio non ha provveduto di conseguenza a stilare un elenco di richiedenti l’esercizio del voto domiciliare.
Inoltre, gli Uffici Comunali tengono altresì a chiarire che il voto a domicilio, qualora ci siano state richieste in tal senso e riportate negli appositi elenchi, può essere raccolto oltre che dal SEGGIO VOLANTE, anche dal SEGGIO SPECIALE, che opera normalmente sul territorio pompeiano (Sezione 5 speciale).
La circolare prefettizia n° 22/EP, infine, richiama le disposizioni “… volte a consentire agli elettori affetti da gravissime infermità, tali che l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano risulti impossibile…” o “… affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione … di votare presso il loro domicilio”.
Per dovere di informazione, si riporta infine che l’elettore ottantaseienne citato nell’articolo, disabile ma deambulante non è affetto da gravissime infermità tali da impedirne l’allontanamento dalla propria abitazione, ma da uno stato influenzale, tanto che nello stesso articolo viene riportato che “… l’anziano, spinto da un encomiabile senso civico, nonostante il precario stato di salute e, a fronte dell’avanzata età, mettendo a rischio la propria vita, si è vestito e, accompagnato dal genero, si è recato al seggio…”.
Stando a quanto chiarito nella missiva del comune e da noi acquisito è volentieri pubblicato, prendiamo atto che l’articolo in questione risulta certamente incompleto e riporta accuse eccessive e prive di fondamento, teniamo quindi a rettificare quanto pubblicato il 4 marzo sempre nell’ottica di una corretta e puntuale informazione nel rispetto principalmente dei nostri lettori.