Eppure vorrei scrivere come fanno i giornalisti… al minuto tot ha segnato tizio su passaggio di caio… ma non ce la faccio, io vivo di emozioni e quelle riesco a scrivere, non so se bene o male.
Ma scusatemi, dopo quattro anni di cattiverie pazzesche, il Savoia torna in D, con ottime premesse per continuare a dare soddisfazioni al popolo torrese… embè e io che faccio mi metto a fare la cronaca della gara?
No, io amo vedere e narrare di Sasà Galizia che segna il secondo goal e poi corre verso la panchina per abbracciare il figlio, meraviglioso. E poi alla fine della partita, Dino Fava Passaro, che esce dal campo per andare in tribuna per sventolare il bandierone che fu del mai dimenticato Fabio, dando tanta gioia al sempre mitico Roberto, che con ogni tempo, porta quel simbolo del figlio allo stadio: un modo per farlo rivivere ad ogni sventolio.
E non voglio dimenticare che Dino, dovrebbe essere avvezzo ai trionfi, avendo militato in serie A con caterve di goal all’attivo.
Questa è la mia Torre, questa terra strana che oggi ha riempito la tribuna, con code all’ingresso che da anni non si vedevano. Ma tutto continua negli spogliatoi, quando tutto il gruppo di cui Fabiano s’era sempre inorgoglito, gli ha restituito la stima con secchi d’acqua addosso. Ragazzacci. Eccezionali.
Ora calerà il sipario fra quattro giornate e lo score si allungherà di sicuro, poi si comincerà a parlare: “Hai saputo chi viene? Ma no, dai, non può essere e poi sai che hanno riconfermato…”. Ma si è bello il calcio, è bello amare la squadra che ti dona sempre forza, è bello amare chi dal 1908 fa sempre parlare di sè.
p.s. E come al solito dimenticavo: Sardo e Galizia segnano il 2 a 0 contro la Frattese, aggiate pacienza, e Forza Savoia.
Ernesto Limito