Il singolo racconta la realtà che tanti bambini e ragazzi dei quartieri di Napoli vivono ogni giorno. Per Enzo Dong, Ciro è un nome comune a Napoli, legato a tanti episodi della città, reali e cinematografici. Circostanze nelle quali i protagonisti sono ragazzi di periferia, che intraprendono un cammino sbagliato, vizioso e viziato, un vortice senza uscita fatto di sofferenze che spesso li indirizzano verso un triste destino criminale. Ciro rappresenta i ragazzini di Forcella e di Scampia e che spesso vengono facilmente etichettati come baby gang a prescindere dalle loro storie personali. Ma è anche il nuovo movimento musicale napoletano, che nasce e cresce nelle periferie dimenticate e in quegli stessi sobborghi coltiva il grido di ribellione che caratterizza la nuova scena rap partenopea. Ciro è un singolo che segna la crescita artistica di Enzo Dong, conosciuto per le hit ironiche come Higuain e che ora si mette alla prova con un testo e un video impegnati, dedicati al disagio giovanile.
“Ho scritto questo pezzo – spiega Enzo Dong – pensando a quei ragazzi che vengono abbandonati sia dalla società che dai genitori, che sono costretti a crescere troppo presto, sin da piccoli. In questo caso Ciro è un simbolo molto forte che emerge chiaramente accostando il testo della canzone al videoclip”, racconta Enzo Dong. La prima scena del video riprende, infatti, il volto di un bambino che guarda attonito il cadavere di un uomo. Sullo sfondo ci sono i grandi casermoni abitativi di Scampia. Questa scena è tratta dalla vita del rapper napoletano che da bambino visse lo stesso momento: un lenzuolo bianco a ricoprire il corpo di uomo ucciso dalla criminalità organizzata. “Alla fine del videoclip Ciro muore. Dopo quell’episodio si sentiva un gangster, attratto dai guadagni facili, era pronto a morire. Morire per niente. Ciro potevo essere io. E invece voglio dimostrare che con lo studio, con la musica, con il rap e con la trap si può reagire, senza dimenticare i luoghi nei quali si nasce e si vive, anche se sono quartieri malfamati. Io ho cambiato il mio corso e tanti, come me, possono farlo, non solo grazie alla musica. Molti mi chiedono se Ciro sia Ciro Esposito o Ciro di Marzio di Gomorra. La mia canzone rappresenta tutti loro allo stesso modo. Perché, come dico nella mia canzone, morto un Ciro nasce un altro Ciro. Un Ciro che deve riscattarsi”.
Enzo Dong è un rapper napoletano con influenze internazionali. Classe 1991, nasce e cresce nelle periferie di Napoli, tra Secondigliano, Piscinola e Scampia. Dopo un’infanzia difficile, scopre la passione per l’hip hop e per il rap ed entra a far parte della sua prima crew, cominciando a fare esperienza sui palchi di periferia. ‘Dong’ è l’acronimo di Dove Ognuno Nasce Giudicato ma è anche l’abbreviazione di Donguanella, il rione di Scampia dove Enzo Dong è nato e cresciuto e dove vive tutt’oggi.
l suoi primi singoli da solista sono D-Muta e Impero, seguiti da Che Guard a Fa e Sott e Bas. Enzo Dong partecipa, quindi, con il brano Prumesse mancate, a Figli e figliastri, l’album del cantante Franco Ricciardi che ospita molti dei più importanti rapper campani e italiani come Gue Pequeno, Clementino, Ivan Granatino, Lucariello e Rocco Hunt. In seguito esce Secondigliano Regna, pubblicato nel 2015, che diventa un vero e proprio inno del quartiere. Il video della canzone sfiora i quattro milioni di visualizzazioni su YouTube e viene inserito nella colonna sonora della seconda stagione di Gomorra – La serie.
Il 10 ottobre 2016 pubblica il singolo Higuain, ad oggi uno delle sue canzoni più conosciute in assoluto che lo porteranno a fare numerose date in tutta Italia. Seguono brani altrettanto fortunati come Italia Uno e E Strade Song E Nostre con il featuring di Clementino. L’11 dicembre 2017 esce Singolo D’oro, con il videoclip firmato dall’amico Johnny Dama che in pochi giorni supera 1 milione di visualizzazioni su Youtube. In vista del suo primo album, Enzo Dong sbalordisce i fan pubblicando Ciro, un brano più maturo che detta la linea del cd in uscita in estate.