L’indagine, sviluppata nell’ arco temporale compreso tra giugno 2014 e febbraio 2018 sotto la direzione della Procura, ha portato alla luce che tutti gli indagati avevano reiteratamente attestato falsamente il loro orario di servizio mediante artifizi e raggiri, consistiti nell’indebito utilizzo del badge, inducendo così in errore l’ente comunale nel calcolo dell’attività lavorativa effettivamente espletata e venendo retribuiti per attività di lavoro in realtà non prestata. Invero, la complessa e articolata attività di indagine, ha acclarato che, in modo reiterato, ciascuno dei responsabili attestava falsamente di aver svolto attività lavorativa, risultando invece non presente nel Comune nelle date e orari indicati.
E’ vergognoso costatare come in un momento tanto difficile quale quello attraversato dal Paese in piena crisi occupazionale ci sia ancora chi crede di poter fare i propri comodi truffando società ed Enti Pubblici. Ci si augura che nei confronti di certa gentaglia venga adoperato il pugno duro da parte della magistratura nel rispetto degli onesti lavoratori e dei tanti giovani che, sebbene in possesso di titoli o qualifiche professionali, faticano seriamente a trovare lavoro.
Alfonso Maria Liguori