Femminicidio di Terzigno: Immacolata Villani aveva denunciato per maltrattamenti il marito

Tra Pasquale Vitiello e Immacolata Villani era in corso una causa di separazione, iniziata per volere di lei, stanca dei continui e prolungati soprusi e maltrattamenti domestici

La moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti familiari ed aveva deciso di far ritorno a casa del padre assieme alla figlioletta di 9 anni. Parliamo di Immacolata Villani, la donna freddata ieri mattina a Terzigno dinanzi la scuola della figlia da un unico colpo d’arma da fuoco, sparato alla testa dal marito, Pasquale Vitiello. L ‘uomo si è tolto la vita con la medesima arma, dopo aver ucciso la moglie.




La salma dell’omicida è stata rinvenuta ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna in un casolare di campagna a poca distanza dalla scuola teatro della tragedia La caccia allo spietato e crudele killer da parte delle forze dell’ordine è durata oltre le ventiquattro ore. Vitiello si è sparato un unico colpo alla tempia destra con la stessa arma da fuoco, di piccolo calibro e recante matricola abrasa, con la quale l’uomo aveva colpito la madre di sua figlia. Tra Pasquale Vitiello e Immacolata Villani era in corso una causa di separazione, iniziata per volere di lei, stanca dei continui e prolungati soprusi e maltrattamenti domestici.

L’avvocato difensore della famiglia Vitiello ha dichiarato che i parenti dell’uomo non si attendevano un epilogo del genere. Tutti, infatti, speravano che egli si costituisse. La famiglia di Vitiello è incredula, distrutta dal dolore, in attesa di notizie da parte dell’autorità giudiziaria per la messa a disposizione della salma, sulla quale la magistratura ha predisposto l’esame autoptico. Il legale dei Vitiello ha anche spiegato che tra i due coniugi vi era in corso una separazione in maniera consensuale. Pasquale Vitiello non aveva dato alcun segno di cedimento psicologico , negli ultimi giorni era apparso sereno. Imprevedibile quindi quanto accaduto che ha letteralmente sconvolto le comunità di Terzigno e Boscoreale .




Ci sarebbe poi una precisazione da parte del legale della famiglia Vitiello in merito alle presunte missive minatorie con le quali l’assassino avrebbe minacciato di morte la compagnia e la denuncia querela che la donna avrebbe sporto nei confronti dell’uomo. L’avvocato avrebbe smentito in maniera categoria, sostenendo che le lettere sono state sequestrate dal magistrato e quindi il contenuto è sconosciuto.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.