Il Gazzettino vesuviano | IGV

Femminicidio di Terzigno: Immacolata Villani aveva denunciato per maltrattamenti il marito

La moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti familiari ed aveva deciso di far ritorno a casa del padre assieme alla figlioletta di 9 anni. Parliamo di Immacolata Villani, la donna freddata ieri mattina a Terzigno dinanzi la scuola della figlia da un unico colpo d’arma da fuoco, sparato alla testa dal marito, Pasquale Vitiello. L ‘uomo si è tolto la vita con la medesima arma, dopo aver ucciso la moglie.




La salma dell’omicida è stata rinvenuta ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna in un casolare di campagna a poca distanza dalla scuola teatro della tragedia La caccia allo spietato e crudele killer da parte delle forze dell’ordine è durata oltre le ventiquattro ore. Vitiello si è sparato un unico colpo alla tempia destra con la stessa arma da fuoco, di piccolo calibro e recante matricola abrasa, con la quale l’uomo aveva colpito la madre di sua figlia. Tra Pasquale Vitiello e Immacolata Villani era in corso una causa di separazione, iniziata per volere di lei, stanca dei continui e prolungati soprusi e maltrattamenti domestici.

L’avvocato difensore della famiglia Vitiello ha dichiarato che i parenti dell’uomo non si attendevano un epilogo del genere. Tutti, infatti, speravano che egli si costituisse. La famiglia di Vitiello è incredula, distrutta dal dolore, in attesa di notizie da parte dell’autorità giudiziaria per la messa a disposizione della salma, sulla quale la magistratura ha predisposto l’esame autoptico. Il legale dei Vitiello ha anche spiegato che tra i due coniugi vi era in corso una separazione in maniera consensuale. Pasquale Vitiello non aveva dato alcun segno di cedimento psicologico , negli ultimi giorni era apparso sereno. Imprevedibile quindi quanto accaduto che ha letteralmente sconvolto le comunità di Terzigno e Boscoreale .




Ci sarebbe poi una precisazione da parte del legale della famiglia Vitiello in merito alle presunte missive minatorie con le quali l’assassino avrebbe minacciato di morte la compagnia e la denuncia querela che la donna avrebbe sporto nei confronti dell’uomo. L’avvocato avrebbe smentito in maniera categoria, sostenendo che le lettere sono state sequestrate dal magistrato e quindi il contenuto è sconosciuto.

Alfonso Maria Liguori



Exit mobile version