E’ stato condannato a 4 anni e 6 mesi l’ex presidente del consiglio comunale di Gragnano, Giuseppe Cotticelli. Il capo dell’assise di centrodestra, guidata dal sindaco Annarita Patriarca, era accusato di peculato. Durante il suo mandato (2009-2010), avrebbe chiesto rimborsi per cene, viaggi, giornali. Il tutto rientrava nelle “spese di rappresentanza del presidente”. La sentenza è arrivata nella giornata di ieri presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, Cotticelli chiedeva al Comune il rimborso anche per alcuni viaggi fatti a Roma. In un episodio segnalato dal pm – che ha definito i comportamenti di Cotticelli “al limite dell’accattonaggio” -, l’ex presidente del consiglio comunale ha richiesto la restituzione di ben 800 euro spesi in un due giorni a Roma. La somma comprendeva viaggi in treno, hotel, cene, centro benessere e tanti altri piccoli vizi che erano testimoniati dalla presentazione degli scontrini. In quel soggiorno nella capitale, Cotticelli era in compagnia di un collega dell’assise che veniva pagato da lui, o meglio dai cittadini di Gragnano.
Rimborsopoli sarebbe andata avanti per ben due anni dove Cotticelli avrebbe chiesto la restituzione di circa 30mila euro. Analizzando gli scontrini che presentava, l’accusa ha anche accertato dei favori garantiti ad alcuni parenti. Il presidente del consiglio comunale di Gragnano si recava sempre dallo stesso fioraio al quale sono stati pagati circa 2500 euro di omaggi floreali. Si è poi scoperto che il titolare era suo cognato, il fidanzato della sorella. Per i giudici del Tribunale di Torre Annunziata, alla luce di quanto presentato, la condanna era inevitabile.