“Riqualificare l’area ex Cirio e gli ex Mulini Nuova Daunia è possibile. La Legge regionale n. 19/2009 e s.m.i., meglio conosciuta come “Piano Casa”, infatti, prevede anche la realizzazione di appartamenti per Housing sociale, vale a dire che il 30% degli alloggi devono essere venduti a prezzo calmierato. Tale norma è applicabile solo agli immobili dismessi da almeno tre anni. Gli immobili che presentano i requisiti di legge sono ubicati lungo la Ferrovia dello Stato, sull’area a ridosso di Corso de Gasperi”. A dirlo è Ernesto Sica, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.
“La zona in questione è ormai interessata da interventi pubblici e privati per la trasformazione degli edifici esistenti in attività turistiche e terziarie. La realizzazione di appartamenti a ridosso del Corso de Gasperi aiuterà a ripopolare una ex zona industriale altrimenti destinata ad essere come il centro direzionale di Napoli, vivace di giorno e spento di notte. Inserire anche tra gli edifici turistici una percentuale di residenze stabili servirebbe a creare una continuazione della città e non un quartiere turistico che potrebbe essere frequentato solo in particolari mesi dell’anno, restando inattivo in altri mesi, con tutti i rischi di un quartiere non frequentato. Per noi creare le condizioni per il turismo e’ fondamentale”.
“Non creare ghetti”
Per Sica sarà fondamentale “per quanto concerne l’Housing sociale, non creare dei ghetti, nel senso di non concentrare le abitazioni ad Housing in alcuni edifici, ma fare in modo che ci sia un mix tra appartamenti ordinari e quelli in Housing. Inoltre, una percentuale degli immobili potrebbero essere ceduti al Comune a scomputo degli oneri concessori; tali unità potrebbero essere utilizzate per i casi di emergenza abitativa per calamità naturali o per problemi strutturali, e solo per un tempo determinato fino alla risoluzione del problema”.
“Tale ultimo aspetto rappresenta per noi quello di maggiore importanza. Più volte ci siamo occupati della questione abitativa concentrandoci su numerosi nuclei familiari che rischiano la vita a causa delle condizioni estremamente pericolanti delle proprie abitazioni. Diverse famiglie attendono invano una destinazione in case popolari che purtroppo a Castellammare mancano o sono illegittimamente occupate. Non possiamo attendere di piangere una nuova tragedia a causa di crolli di abitazioni pericolanti, bisogna intervenire con l’edilizia popolare” conclude.