E’ stato assolto perchè il fatto non sussiste. Si conclude così il processo presso la Corte d’Appello di Napoli a carico di Giuseppe Coticelli, ex presidente del consiglio comunale di Gragnano, accusato di aver comprato dei voti alle elezioni amministrative del 2009. In quella occasione, un blitz delle forze dell’ordine, portò all’arresto di due cittadini che ammisero di aver votato su indicazione di Coticelli. In primo grado era stato condannato a due anni di conclusione ma in Appello tale verdetto è stato cancellato.
Un vero e proprio colpo di scena che ha salvato l’ex consigliere comunale. Per anni le ombre degli brogli elettorali hanno aleggiato su Gragnano tanto che anche la Commissione Antimafia si interessò del problema. Dopo la condanna in primo grado, Coticelli è stato assolto da tutte le accuse. I giudici di Napoli non hanno riscontrato colpevolezza nell’ex presidente dell’assise considerato anche il numero esiguo di persone fermate. Furono solamente due i cittadini identificati: troppi pochi voti per determinare l’esito delle elezioni.
Resta la condanna per peculato
Nonostante l’assoluzione arrivata nella giornata di ieri, Coticelli deve fare i conti della giustizia per un altro processo concluso la scorsa settimana. E’ infatti stato condannato, in primo grado, a quattro anni di reclusione per peculato. Secondo l’accusa, per tutto il periodo in cui è stato presidente del consiglio comunale di Gragnano, ha chiesto rimborsi “ai limiti dell’accattonaggio”. In circa due anni si è fatto rimborsare circa 30mila euro spesi per viaggi istituzionali, cene, addirittura anche soggiorni presso una spa.