Danno erariale da ben 7 milioni di euro a causa della cattiva gestione dell’Asam, l’azienda speciale dei servizi idrici istituita dal Comune di Castellammare. L’ex sindaco Salvatore Vozza, l’ex assessore al Bilancio Anna Mormone e l’ex responsabile del servizio finanziario del Comune Mario Marasca, dovranno presentarsi davanti la Corte dei Conti (il 12 luglio prossimo) per ricostruire i giorni in cui l’azienda era ancora attiva. Secondo quanto accertato dall’inchiesta, i tre sottovalutarono i costi di gestione dell’Asam che è stata dismessa solamente nel 2014. Ma fu nel 2008 che tutte le sue attività furono trasferite alla Gori.
L’inchiesta della Corte dei Conti è partita per accertare eventuali responsabilità da parte dei personaggi politici a capo della società che si occupava del servizio idrico. La colpa dell’ex sindaco di Castellammare fu quella di non controllare i bilanci di quest’ultima e di approvarli in consiglio comunale nonostante fossero costantemente in rosso.
L’Asam, di conseguenza, fino al 2014, ha accumulato debiti su debiti senza il minimo controllo del Comune. Ed è per questo che è stato maturato il danno erariale da 7 milioni di euro. E fu proprio nel 2014 che partì la messa in liquidazione della società che gestiva il servizio idrico e che fu voluta dal Comune di Castellammare e dalla Regione Campania. Per i magistrati della Corte dei Conti, l’amministrazione Vozza doveva fin da subito dismettere l’azienda ed evitare l’accumulo di debiti. I tre citati in giudizio potranno difendersi nella prima udienza fissata il 12 luglio.