Gli oli bio dell’Azienda Agricola San Salvatore di Giungano, nel salernitano, e del Frantoio Intini di Alberobello, nel barese, si assicurano rispettivamente il secondo e il terzo posto nella categoria Bio. L’apertura di questa edizione del Sirena d’Oro al confronto internazionale fa registrare inoltre inoltre un Premio Speciale Olio dal Giappone anche per un olio prodotto nel Paese del Sol Levante, quello dell’azienda Sorai Nouen di Shodoshimacho, nella prefettura di Kagawa. Altri due riconoscimenti sono andati al Frantoio Pruneti di San Polo in Chianti, in provincia di Firenze che ha vinto il Premio Speciale Igp Toscano e all’azienda Pietrabianca di Casal Velino Marina, nel salernitano, il cui olio è stato insignito del Premio Speciale Miglior Olio Campano.
I vincitori della sedicesima edizione del Sirena d’Oro sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, alla quale hanno preso parte i parlamentari Paolo Russo e Filippo Gallinella, l’autrice della Legge “salva olio”, Colomba Mongiello, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, il presidente di Aprol Campania, Francesco Acampora, intervenuto anche in rappresentanza di Coldiretti ed il capo dipartimento dell’Osservatorio e dei Servizi di informazione del Coi, il Consiglio Oleicolo Internazionale, Michele Bungaro.
Tra gli ospiti presenti all’incontro Luigi Cortellessa, comandante dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, Kanae Seino, in rappresentanza dell’Ambasciata del Giappone in Italia ed Umberto Donati, direttore della Fondazione Italia Giappone. “Bene il premio Sirena d’Oro che continua a crescere e ad allargare i propri orizzonti – esordisce Paolo Russo – Si conferma così il ruolo della nostra agricoltura e dei nostri prodotti di eccellenza che, a cominciare dall’olio, diventano ambasciatori del Made in Italy che é insieme turismo, cultura e coltura”.
Per Filippo Gallinella, “Iniziative come queste sono importanti sia per la promozione del prodotto che per riconoscere il duro lavoro dei nostri produttori” mentre, sottolinea Colomba Mongiello “Il premio Sirena d’Oro è diventato uno strumento di marketing territoriale fondato sulla stretta correlazione tra un prodotto agroalimentare indentitario, l’olio extravergine d’oliva, e un’area di produzione ricca di storia e cultura: obiettivi che ci siamo impegnati a raggiungere prima con la legge salva olio e poi con il Piano Olivicolo Nazionale”.
“Insieme agli agrumeti, elementi imprescindibili del paesaggio della penisola sorrentina sono gli oliveti che degradano verso il mare – spiega Giuseppe Cuomo – Salvaguardare queste produzioni significa tutelare un patrimonio prezioso e continuare ad essere ambasciatori di un prodotto principe delle nostre tavole: l’olio extravergine di oliva”.
Per Francesco Acampora, presidente di Aprol Campania “Il grande lavoro dei produttori olivicoli sulla qualità e sul biologico ha rivoluzionato l’approccio al consumatore. L’olio Evo di alta qualità, che viene esaltato nella filiera corta, non si può più definire un condimento, ma un alimento di grande valore salutistico e sensoriale”.
“Oggi la sfida è cambiare l’approccio dei consumatori verso quello che non è un semplice condimento, ma un vero e proprio alimento dal grande valore salutistico e sensoriale – scrive in una nota il presidente di Unaprol, David Granieri – Far comprendere la differenza rispetto a prodotti di qualità è uno degli obiettivi del premio che punta sulle eccellenze agricole italiane, purtroppo spesso oggetto di frodi ed emulazioni. L’Italia è il Paese della biodiversità in olivo, con oltre 530 cultivar censite e il primato europeo per oli extra vergine di oliva Dop e Igp. Su questo dobbiamo puntare, esaltando la distintività di prodotti
unici, valorizzandoli e rendendoli riconoscibili sui mercati internazionali”.
Intanto migliora, a livello mondiale, la performance della campagna olivicola 2017/18 sulla precedente 2016/17. I dati ufficiali del Coi, il Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid, si riferiscono a novembre 2017 con una stima di produzione intorno ai 2 milioni e 900mila tonnellate di prodotto in tutto il mondo.
“Si tratta di dati non definitivi in continuo aggiornamento – dichiara Michele Bungaro – In pole position come sempre l’Europa con Spagna, Italia, Grecia e Portogallo con 1 milione e 800mila tonnellate di prodotto. Seguono Turchia, Tunisia, Marocco, Algeria Argentina, Giordania e Palestina con poco più di 900mila tonnellate cui si aggiungono altre 177mila tonnellate di prodotto proveniente da paesi che non fanno ancora parte del Coi come Siria, Australia e Cile”.
Il principale importatore di olio di oliva restano gli Stati Uniti d’America con una quota del 37% del mercato mondiale, seguiti al secondo posto l’Europa con una quota del 16%.
“Nel mondo c’è bisogno di più prodotto – ha riferito Abdellatif Ghedira, direttore esecutivo del Coi in un messaggio rivolto ai vincitori del premio Sirena d’Oro, assegnato secondo le regole del Panel Test della norma Coi – E il nostro sforzo deve essere quello di poter sostenere la crescita delle produzioni, in un quadro di regole condivise, per soddisfare la domanda crescente di prodotto di qualità che giunge dai mercati internazionali”.
Al Coi aderiscono Algeria, Argentina, Egitto, l’Unione Europea (con 28 Stati), Iran, Israele, Giordania, Libia, Montenegro, Marocco, Palestina, Tunisia, Turchia ed Uruguay: il 94% di tutta la produzione mondiale di olio di oliva, il 96% del mercato dell’esportazioni ed il 72% del consumo di olio di oliva in tutto il mondo.
Il Sirena d’Oro è il premio nazionale riservato agli oli extravergini di oliva a Denominazione di Origine Protetta, Indicazione Geografica Protetta e da Agricoltura Biologica di produzione italiana, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e promosso dal Comune di Sorrento, in collaborazione con Coldiretti Campania, e la partecipazione delle associazioni Oleum, Gal Terra Protetta, Aprol Campania, Unaprol e Federdop Olio.
La cerimonia di premiazione si terrà a Sorrento il 7 aprile, a partire dalle ore 10, presso il Palazzo Municipale, nell’ambito di una quattro giorni di eventi in programma dal 5 all’8 aprile, sui temi dell’agroalimentare e del territorio, promossi in concomitanza di due importanti appuntamenti: l’Anno Nazionale del Cibo Italiano e il riconoscimento Unesco per l’arte dei pizzaioli napoletani.