È qui infatti che prende il via la lunga giornata agerolese, con la cattura di Gesù da parte dei Giudei. Successivamente si ha la prima scena, sempre a San Lazzaro, ma questa volta nei pressi del Belvedere, dove con una vista panoramica mozzafiato è possibile ammirare sia la costiera amalfitana sia quella sorrentina. Con il paesaggio costiero come sfondo, ha luogo il processo a Gesù da parte dei membri del Sinedrio. Il corteo, dopo aver assistito anche al giudizio di Pilato, si reca poi verso la frazione Bomerano, transitando per la frazione Ponte, dove verrà rappresentata la scena della liberazione di Barabba ai danni di Gesù. Giunti nella frazione Bomerano, di fronte alla chiesa di San Matteo Apostolo, si assiste invece alla scena della condanna di Cristo da parte di Erode che lo rinvia da Pilato. La processione si sposta in seguito alla volta della frazione Pianillo, dove Pilato una volta ascoltato Gesù, se ne lava le mani circa la sua condanna.
Le successive tappe toccano le frazioni di Santa Maria e Campora, nelle quali Gesù, avendo il pesante peso della croce da sostenere, cerca sollievo prima grazie all’aiuto del Cireneo e in seguito con l’incontro con la Veronica. In tarda serata poi il corteo giunge nuovamente a San Lazzaro, e dopo aver assistito alla terza caduta di Gesù in piazza Generale Avitabile, si reca all’interno del parco della ex Colonia Montana, dove ha luogo la crocifissione, curata minuziosamente sia a livello scenografico che acustico. «Anche quest’anno – afferma Matteo Casanova, tra gli organizzatori della via Crucis – abbiamo deciso di presentare un rito religioso che ad Agerola si ripete ormai da oltre un secolo. L’idea è creare una particolare atmosfera delle ultime 12 ore di Cristo, attraverso le strade del centro cittadino e avvalendoci della partecipazione di circa 100 figuranti rigorosamente in costumi d’epoca».
Nicola Mansi