Il calciatore Younes: “Ho rifiutato Napoli per la camorra”. E’ polemica

A scatenare l’avversione di Younes per la città un incontro ravvicinato avuto con presunti camorristi lo scorso gennaio

Il rifiuto di Younes al Napoli non cessa di riservare colpi di scena : il quotidiano olandese De Telegraaf senza mezzi termini casserebbe le motivazioni familiari addotte dal giocatore attribuendo il rifiuto di venire nella capitale del Mediterraneo alla camorra. A scatenare l’avversione di Younes per la città un incontro ravvicinato avuto con presunti camorristi lo scorso gennaio. Tra l’altro sembrerebbe che anche il primo approccio avuto con il tecnico Maurizio Sarri non avrebbe soddisfatto il calciatore.




Sarri avrebbe fatto chiaramente intendere di non potergli garantire da subito un posto da titolare in squadra. “Povera e poco sviluppata” , queste le parole usate da Younes nel descrivere Napoli . L’autore dell’articolo pubblicato sul Telegraaf, Mike Verweij, in un’intervista radio avrebbe così commentato la vicenda : “Ho provato a parlare per più di 2 mesi con Younes che però non mi ha mai voluto raccontare nulla, ho provato anche con Innocentin, ma la risposta è stata la medesima. Quindi, ho percorso strade alternative, mi sono rivolto ai compagni di squadra e altre persone vicine a Younes ed è venuta fuori l’idea che ho scritto stamani sul Telegraaf. Non ho mai visto una storia del genere, il 15 gennaio so per certo che all’Ajax sono arrivati tutti i documenti relativi a Younes e, tanta era la voglia del calciatore di vestire l’azzurro, che hanno provato anche ad anticipare il suo arrivo a Napoli. C’era l’accordo tra Napoli e Ajax, l’ok di Younes e quindi è tutto sorprendente. Younes avvicinato da camorristi a Napoli?




Non è stato felice dell’impatto avuto a Napoli, ha raccontato che non vuole vivere e lavorare in questa città. Poi, pare ci siano anche motivazioni tecniche perché Younes voleva giocare e Innocentin pare non abbia detto al calciatore di altre offerte esistenti”. Immediata la replica del legale del Napoli Mattia Grassani : “Queste frasi gettano fango gratuito sulla città e sulla tifoseria. Lavoro per il club azzurro da 14 anni e valutazioni del genere non ne ho mai ascoltate. Credo che possano esserci estremi per una querela, sia da parte del Napoli che da parte del sindaco. L’impatto di queste parole è troppo forte e non può essere ignorato. Il Napoli tra l’altro ha già depositato il contratto e dall’1 luglio dovrà mettersi a disposizione del club. Finora ha detto di non aver firmato il contratto, ora ha cambiato strategia e ha pensato bene di denigrare la città. Noi abbiamo trattato col giocatore e anche con una serie di professionisti che lo hanno assistito”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.