Napoletani scomparsi in Messico: “Per le autorità sono vivi, indagini proseguono”

Una riunione indetta per fare il punto sulla missione della scorsa settimana in centro America della delegazione italiana, guidata dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola

“Per le autorità messicane i nostri connazionali sono vivi e l’attività investigativa si sta muovendo in questa direzione”. Lo ha detto l’avvocato Claudio Falleti che oggi, a Roma, ha preso parte a un incontro alla Farnesina al quale hanno preso parte, tra gli altri, alcuni familiari dei tre napoletani scomparsi dallo scorso 31 gennaio. Una riunione indetta per fare il punto sulla missione della scorsa settimana in centro America della delegazione italiana, guidata dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola.




“La missione – ha riferito l’avvocato delle famiglie Russo e Cimmino – si è svolta su tre livelli: politico, giudiziario e investigativo. Amendola ha prima incontrato il suo omologo messicano, poi ha avuto contatti con la procura di Guadalajara e con il vice governatore dello stato di Jalisco. Noi – ha detto ancora l’avvocato Falleti – dopo oltre 60 giorni di buio, chiediamo al nostro ministero dell’Interno che si attivi per ottenere l’invio di investigatori italiani sul posto”. La famiglia Russo , sin dall’inizio della vicenda, ha accusato le autorità italiane di non essersi adoperate a sufficienza per riportare a casa Raffaele, Antonio e Vincenzo.

La questione è ovviamente delicata, e i familiari dovrebbero capire che bisogna avere pazienza, anche perché se davvero i tre sono finiti nelle mani del Cartello di Jalisco è necessario procedere con la massima cautela e discrezione. Ma non ci sono solo le responsabilità delle istituzioni e della politica. Francesco Russo aveva denunciato su Facebook lo “sciacallaggio” della trasmissione Rai I Fatti Vostri, condotta da Giancarlo Magalli.




Una troupe del programma si era recata a casa della famiglia per un’intervista. L’inviata però avrebbe proposto ai Russo un “copione” già scritto da 28 pagine vietando la possibilità di criticare l’operato delle istituzioni e dello Stato. Sulla pagina Facebook Liberate i napoletani in Messico , gestita dalla famiglia, Russo aveva pubblicato un video dove attaccava l’inviata che avrebbe voluto fargli “recitare” un’intervista. Una vicenda oltremodo caotica che potrebbe subire colpi di scena da un momento all’altro .

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.