Poggiomarino, pistola e munizioni nel furgone: arrestato 46enne

Poggiomarino negli ultimi tempi starebbe vivendo una partentesi delicata sul fronte sicurezza: furti, scippi e rapine si susseguirebbero a ritmo impressionante

I Carabinieri della Stazione di Poggiomarino hanno arrestato A. P., un commerciante 46enne del luogo, ritenuto responsabile di detenzione illegale di munizioni e di arma da fuoco clandestina. A seguito di perquisizione domiciliare i militari dell’Arma gli hanno sequestrato una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa che era tenuta nascosta nell’abitacolo del suo furgone insieme a munizioni di vario genere. L’arrestato è stato tradotto ai domiciliari.




Poggiomarino negli ultimi tempi starebbe vivendo una partentesi delicata sul fronte sicurezza: furti, scippi e rapine si susseguirebbero a ritmo impressionante all’interno della comunità vesuviana. Per non parlare di alcuni atti intimidatori messi a segno sul territorio nei confronti di attività imprenditoriali. Un fenomeno preoccupante che preoccuperebbe notevolmente i residenti: le forze dell’ordine fanno quello che possono per monitorare i luoghi al fine di reprimere sul nascere e prevenire episodi criminali.

Purtroppo la particolare struttura di Poggiomarino, costituita anche da frazioni isolate, complica notevolmente il lavoro delle uniformi di Stato. Un paese tristemente noto in passato per avere dato i natali all’ex boss , collaboratore di giustizia dal 1992, Pasquale Galasso. Quando parliamo dell’ex padrino Pasquale Galassotocchiamo i vertici della camorra: tra i capi della Nuova Famiglia, braccio destro di Carmine Alfieri, corruttore di politici nazionali e alte cariche dello Stato, in stretti rapporti con la massoneria e (secondo alcuni pentiti) con i servizi . Interessi stratosferici in attività pseudo legali sparse ovunque sul territorio nazionale e all’estero, proventi delle attività illecite secondi solo a quelli di Cosa Nostra, rapporti diretti con Totò Riina negli anni in cui il padrino corleonese rappresentava il deus ex machina della mafia nel mondo.




Parliamo di un volume di affari valutato all’epoca dell’arresto del boss di 1500 miliardi di lire distribuito in società immobiliari, finanziarie e turistiche. Anche sul suicidio del fratello Martino l’opinione pubblica nutrirebbe molti dubbi: giovane di bell’aspetto e di forte personalità difficilmente Martino Galasso, a giudicare dai commenti raccolti tra la gente che lo conosceva sin da ragazzo, si sarebbe lasciato andare ad un gesto così estremo che non si sposerebbe con la forte personalità di cui godeva.

Alfonso Maria Liguori



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