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Torre Annunziata, non rientra l’emergenza sicurezza: clan alla ricerca di nuovi equilibri

Torre Annunziata: non rientra l’emergenza sicurezza tra stese, piazze di spaccio sparse sul territorio ed estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori. I clan oplontini sarebbero alla ricerca di nuovi equilibri: tra i vicoli del centro storico e nella zona portuale si mormorerebbe di manovre strategiche da parte dei Gionta per cercare alleanze ed affermare definitivamente la propria leadership criminale in città .U n particolare che potrebbe acuire i già precari equilibri con i nemici di sempre Gallo-Cavalieri.




A questo punto l’ago della bilancia potrebbero essere le baby gang emergenti e il cosiddetto Terzo Sistema. Due realtà criminali formate per lo più da giovanissimi camorristi dall’indole oltremodo violenta e per nulla inclini al rispetto delle gerarchie malavitose. Ragazzi poco più che adolescenti pronti a tutto pur di detronizzare chi da sempre governa il sistema in città. Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbero già stati contatti sottobanco per verificare la presenza delle condizioni base sulle quale costruire un’eventuale alleanza di comodo. Fatto sta che ad oggi commercianti e imprenditori oplontini continuano ad essere vessati dai clan.

Con i malavitosi di Torre Annunziata non si scherza: chi è nato e cresciuto nel vesuviano lo sa da sempre. A rafforzare il mito criminale dei Gionta, soprattutto tra i giovanissimi, la figura di Umberto Onda, alias “ Umbertino”, il capo killer dei “valentini” condannato all’ergastolo per tre dei sei omicidi commessi tra il 1998 e il 2004 nel corso della sanguinosa guerra di mala contro il sodalizio criminale Limelli-Vangone. Giorni addietro il tribunale di sorveglianza aveva confermato il regime di detenzione al carcere duro per il boss dei Gionta ritenuto dai magistrati particolarmente violento e in grado di comandare anche dal carcere.




Onda ha sempre ricoperto un ruolo apicale tra i sicari dei “valentini”: fu lui a sparare quasi venti proiettili contro Carlo Balzano ed Angelo Scoppetta. Il vero bersaglio dell’agguato mortale avvenuto il 29 settembre del 2004 era Balzano : i Gionta ritennero infatti la vittima non più affidabile per l’organizzazione. Un particolare questo che all’interno del sistema comporta l’inappellabile condanna a morte per l’affiliato in odore di tradimento o poco gestibile.

Alfonso Maria Liguori



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