Le fiamme, appiccate volontariamente, hanno distrutto nella notte tra lunedì e martedì una decina di automobili. Un danno per oltre 200mila euro per un titolare di una concessionaria in via dei Pastai a Gragnano. I carabinieri di Castellammare, coordinati dal Maggiore Donato Pontassuglia, che indagano sul caso, sono a lavoro per identificare i colpevoli del gesto. E’ viva l’ipotesi che porta al racket anche se la direzione ha già affermato di non aver ricevuto pressioni negli ultimi mesi. Per i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, comunque, non ci sono dubbi: l’incendio è stato doloso.
L’ipotesi racket prende vita considerato anche il periodo dell’anno. Infatti, a cavallo di Pasqua, i clan impongono agli imprenditori la prima rata per la “protezione” e per le “famiglie dei carcerati”, spesso molto salata. Probabilmente, il titolare della concessionaria di Gragnano si sarà rifiutato di pagare ed è stato colpito direttamente nella sua azienda. Ovviamente sono teorie tutte da confermare considerato anche che le indagini sono allo stato preliminare. Resta la paura, però, per molte famiglie che sono state svegliate nella notte dalla puzza di bruciato a causa delle vaste proporzioni dell’incendio.
Il rogo è durato qualche ora e solo grazie al tempestivo arrivo delle forze dell’ordine si sono evitati danni peggiori. Dopo i primi rilievi del caso, sia i carabinieri che i vigili del fuoco hanno scoperto tracce di benzina che testimoniano la natura dolosa dell’incendio. Si tenta di identificare i responsabili anche grazie al sistema di videosorveglianza attivo tra Castellammare e Gragnano.