Emergenza sicurezza a Napoli e nel vesuviano: “Più forze dell’ordine sul territorio”

Il problema è semplice: agli arresti eccellenti, alle pesanti condanne di boss della camorra non segue il “cambio di rotta” di giovanissimi familiari e simpatizzanti

militari esercito stazione centrale piazza garibaldiEmergenza sicurezza a Napoli e nel vesuviano: i sindaci invocano più forze dell’ordine sul territorio ma con la sola repressione i risultati saranno sempre insoddisfacenti. Il problema è semplice: agli arresti eccellenti, alle pesanti condanne di boss della camorra non segue il “cambio di rotta” di giovanissimi familiari e simpatizzanti che non avendo alcuna alternativa alla strada finiscono inesorabilmente con l’intraprendere a loro volta la carriera criminale. In tal senso occorre analizzare i fatti con estremo realismo: oggi il lavoro nel napoletano è una chimera persino per chi ha terminato gli studi o è in possesso di qualifica professionale relativa ad attività artigianali.




Sul fronte delle imprese poi è peggio che andar di notte: resiste chi già ha costruito negli anni d’oro, per gli altri è una continua lotta contro il fallimento scatenata da pesanti oneri fiscali, penuria di mezzi da parte dei potenziali clienti e dulcis in fundo camorra sempre in agguato nel vessare ulteriormente le attività commerciali con richieste estorsive. Figuriamoci quando a cercare lavoro in certe realtà è il parente diretto di un noto pregiudicato, senza alcuna formazione scolastica o mestiere alle spalle. Una precisazione doverosa per chi tenta di fare corretta informazione senza prestare il fianco ai filantropi della domenica, a chi potendo vivere di rendita per diverse generazioni spara sentenze su questioni sociali delicatissime senza conoscere le problematiche di cui pretende di avere la soluzione. Lo abbiamo ribadito spesso: senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione sociale la cronaca nera non sarà mai a corto di notizie.




Più ci si allontana da Napoli verso la provincia più la situazione si complica: mai contrastare il signorotto che comanda , il politico locale che come un Deus ex machina direttamente o meno fa il bello e cattivo tempo all’interno di comunità che gira gira sono rappresentate amministrativamente sempre dalle stesse persone. Ci si augura che i giovani amministratori particolarmente attivi nelle realtà all’ombra del Vesuvio siano messi in condizione di operare concretamente al rinnovamento delle comunità e non osteggiati senza tregua al minimo segnale di allontanamento dalla linea politica del leader di turno.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.