CortoCircuito: Boscoreale, manovre occulte dietro le dimissioni del sindaco Balzano

La denuncia: «A poche settimane dalle elezioni, tutto si basa sul conteggio dei pacchetti di voti di ciascuno»

Come ampiamente annunciato ieri dal “Gazzettino Vesuviano”, nelle primissime e convulse ore seguite alle dimissioni del sindaco Giuseppe Balzano, ecco arrivare sullo scenario politico Boscorealese anche l’attacco di «CortoCircuito», il gruppo comprendente esponenti politici locali e della “Società civile” boschese, nato appena qualche mese fa con l’obiettivo di dare una “scossa” all’ingessato panorama politico locale.




«Alla luce delle “strane dimissioni” del Sindaco Giuseppe Balzano giunte a poche settimane dal voto del 10 giugno, CortoCircuito denuncia per l’ennesima volta l’esistenza di manovre occulte da parte di chi dovrebbe avere la responsabilità di amministrare il Comune di Boscoreale nell’interesse di tutti e nella totale trasparenza di fronte ai cittadini» recita il comunicato che è stato preparato ascoltando e inserendo le desiderata delle diverse anime da cui è formato il Movimento. «Ci aspettavamo – continuano – le dimissioni di un sindaco in un altro momento: ad esempio, quando la sua maggioranza non è riuscita ad approvare il bilancio di previsione, a fronte di un disavanzo che ammonta ormai a più di 11 milioni di euro. Questa o tante altre motivazioni avrebbero mostrato una presa di coscienza della propria incapacità amministrativa e avrebbero portato giustamente a fare un passo indietro. TUTT’ALTRO! Basandoci solo sulle motivazioni espresse per le dimissioni, tutto ciò è in secondo piano rispetto ai personalismi che hanno a che vedere con le nuove candidature, con gli accordi presi a puro scopo di calcolo elettorale».

Insomma, il sospetto che le dimissioni, al di là delle dichiarazioni fatte dal diretto interessato, il sindaco Balzano, e considerate solo di “facciata” da «CortoCircuito», ci sarebbe un disegno politico dietro l’azione e riguarderebbe il posizionamento e gli incarichi che verrebbero assegnati una volta vinte le elezioni. E, difatti: «cosa resta di POLITICA in questo paese, se ogni volta, a poche settimane dalle elezioni, tutto si basa sul conteggio dei pacchetti di voti di ciascuno, che diventano materia per la compravendita delle cariche politiche e istituzionali del nostro Comune?» si chiedono gli estensori del documento. Continuando poi «NOI DI CORTOCIRCUITO abbiamo l’orgoglio di esserci mossi per primi a mostrare i fallimenti dell’attuale e della precedente amministrazione, ma rimaniamo ancor di più sgomenti e indignati perché, ancora una volta, invece di porre rimedio alla gravità della situazione sociale ed economica, siamo fermi alle presunzioni individuali e ai tatticismi. Vogliamo proporre alla città un’idea di politica completamente diversa, costruita dalla comunità e basata sulla partecipazione di tutti. Diciamo BASTA! A tutto questo».




Intanto cominciano a filtrare e in maniera più precisa dalle stanze del Palazzo di Piazza Pace, le prime indiscrezioni sul perché delle dimissioni: si sarebbe trattato di uno garbo istituzionale fatto da un consigliere di minoranza, un grosso nome politico, che, se da un lato trattava con la maggioranza e il Pd per preparare un lista di “salute pubblica” che avrebbe fatto capo a un candidato unitario come Antonio Diplomatico, si sarebbe recato nell’ufficio del segretario chiedendo di visionare degli atti. Cosa assolutamente legittima per un consigliere in carica. Ma che però ha fatto arrabbiare l’attuale sindaco, piccato da tanta “sfrontatezza”. Insomma, qualcosa filtra tra i si dice e i non si dice. Così come si dice che chi sta al potere e che stava guidando la grande “ammucchiata” aveva cominciato a tremare, politicamente, perché gli equilibri si sarebbero, in questo modo, spostati tutti verso la periferia guidata da Gennaro Langella. E pure perché «CortoCircuito» sta facendo un poco la parte del leone in quanto avrebbe intavolato contatti con Città Nuova e con il gruppo “Sergianni”. Insomma c’è molta carne al fuoco. E per vedere chi la mangerà si dovrà aspettare solo qualche mese. Non di più.

Giuseppe Casale



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