Eternit, Stephan Schmidheiny sotto processo ancora a Napoli

Ora il GUP dovrà decidere sulla richiesta di derubricazione da omicidio colposo a omicidio volontario, ma comunque sia la sostanza dei fatti non cambia

Processo Eternit. Stephan Schmidheiny sotto processo ancora per il reato di omicidio volontario presso il Tribunale Penale di Napoli. L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni in prima linea nel chiedere giustizia per le vittime dell’amianto, ivi comprese quelle di Eternit Bagnoli. Nel primo processo Eternit fu la prescrizione a salvare dalla condanna Stephan Schmidheiny (Cass. pen., sez. I, 19 novembre 2014 (dep. 23 febbraio 2015), n. 7941, Pres. Cortese, Est. Di Tomassi, imp. Schmidheiny). Ora che i Pubblici Ministeri hanno aggiustato il tiro e procedono per omicidio volontario, l’ONA si è costituita parte civile. A nulla è valso il tentativo di Stephan Schmidheiny di far escludere l’ONA come parte civile nel procedimento penale che lo vede imputato per omicidio volontario.




Ora il GUP dovrà decidere sulla richiesta di derubricazione da omicidio colposo a omicidio volontario, ma comunque sia la sostanza dei fatti non cambia. “L’Osservatorio Nazionale Amianto era e rimane in prima linea a Napoli come a Siracusa, a Casale Monferrato come a Cavagnolo e ancora a Rubiera, per chiedere giustizia per le vittime di Eternit Italia e per tutte le altre vittime dell’amianto. Non comprendiamo le ragioni per le quali ancora Stephan Schmidheiny riesce a sfuggire alla giustizia italiana nonostante la morte di ex dipendenti dei suoi 5 stabilimenti in Italia” : queste le dichiarazioni dell’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e componente del collegio dei difensori di parte civile nel processo Eternit I e Eternit Bis.




Il procedimento penale del Tribunale Penale di Napoli, ufficio GIP, proc. n. 5231/17 RG PM e n. 16310/17 RG GIP, è stato quindi aggiornato al 18 maggio 2018. Intanto di amianto a Napoli si continua a morire per l’esposizione presso Eternit Bagnoli come presso il porto e per le altre realtà contaminate, in un pericoloso sinergismo anche con altri cancerogeni.

Alfonso Maria Liguori



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteAccoltellarono alcuni giovani a Chiaia, allarme violenza: 3 ragazzi indagati
SuccessivoCorruzione, sequestro da 6 milioni di euro per l’ex sindaco di Giugliano
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.